L’Acropoli - anno II - n. 15 - marzo 1946

J 126 ADOLFO OMODEO . J ', Meis spostò la questione !)Ul piano cult~i;ale, e p~rve opporre un argomento' di realismo al democraticismo e alla demofilia del Maz• zini. frese le, mosse dall'esperienza 'napoletana del. 1799,. quando i 'fautori del popolo, furono dal popolo massacrati o consegnati alla forca regia. In Italia non ~siste l'omogeneità che ha creato in Ame: rica e in Isvizzera ~n popolo, senza classi, capace d'intendersi pie• namente. Riprendendo un motivo vi?hiano il .De Meis notò la coe• •sistenza in Italia del popolo allo stadio della pura fantasia e del ' ' mito, e che di fantasia .e di mito/vive, e della classe che vive di cultura e di pensiero. E questa classe che non condivide i miti fan– tastici della pleb~, che persegue finalìtà sue woprie nell' ambito· .d'ella ragione, è detest!lta d~l popolo della fantasia e del mito; ri• ,s~hierebbe d'essere senz'altro distrutta e. massacrata, perché la plebe \ha· orrore del ~ostr~ •contro natura, l'uomo che pensa. Perciò, secondo il De Meis, la monarchia costituzionale era un ,elemento essenziale : soddisfaèeva da un Iato il bisogno fantastico ,della plebe con le forme mitiche e scintillanti della potestà regale, · •e dall'altro intendeva le esigenze del popolo pensante. Si evitava -cosi il conflitto fra i due popoli. , L'argomentazione del. De Meis ha· il val~re e i limiti di una considerazione storica inserita e fatta valere iò 'un dibattito politico. Una situazione storica non è per sé un invito a desistere da un :indirizzo e da una volontà riformatrice, ma un invito a considerare le difficoltà e ad adeg~are i mezzi al .fine. Il, livellamento dei due popoli sul piano ~uperiore resta pur sempre. un'esigenza, ed esigenza incalzante, perché un popolo- con un'interiore {rattura è un popolo -debilitato, perché: proprio <JUap.doil' contrasto di classe diviene dif– ferenziazione di cultura noi abbiamo un pericolo ,per l'unità nazio• _ nale e per la civìltà. Nori vi devono esser due popoli, altrimenti ,possono esservi rivoluzio11i come quelle che travolsero l' aristo• erazia senatoria dell'età repubblicana e l' arieytoc:razia, senatoria del• l' età degli Antonio.i, o, di recente, la classe dominante della Russia , zaristica. Il vedere in concreto le difficoltà non proscioglie dall'ob- · bligo di correre ai ripari. Una cultura,, quanda è, viva, deve avere .questo fervore d' espaiisione .. (ripetiamo un termil\.e, di_cui però si abusa troppo) ·religiosa. L'istanza del De Meis perciò. non fiaccava ,. Biblioteca Gino Bianco

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