L’Acropoli - anno II - n. 15 - marzo 1946

114 MARIO THEMELLY ,come il pensiero, al di là di quelle Alpi eterne eh~ vietano l'ac– •cesso ,all'Eden sospirato '1: nel palpito lfrico la sua visione si comu– nicava alle moltitudini .e diventava sostanza della loro fedç. L'Italia sorgeva con una inconfonqibile fisionomia mazziniana, con l'animo che aveva saputo evocare il,' brigante italiano, magro, pallido e cencwso, ma eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto ·come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile com,e un· innamorato'. \ . . ~ ·1 Healizzata llunità italiàna le parole di Mazzini si fanno amare_: l'opera non aveva raggiunto il segno: egli aveva evocato l'Italia \ -dello spirito e gÌi semb;ava d'averne innanzi soltanto il fantasma. Instancabile c~rcava ancora di' ridestarne la voce e -la vita con l'iò– ·soddisfatto amore dell'arti_sta cui la materia rilutta. Come sempre c'era in lui un balzo nell'assoluto. La realtà doveva b1.:uciareperché il divino potesse manifestarsi. I . Ma se negli ultimi 'èenacoli la parola del maestro veniva ripe• tuta in un'atmosfera di iniziazione ispirata, ben altrimenti la misur~ . I I -della sua efficacia poteva essere ·colta nella vita politica del paese. •Qui nuove forze, frutto della costruzione mazziniana, erano penetrate nella cittadella del cauto liberalismo conservatore e vi avevano por– tato una ~sigenza di. vigorosa espansione. La politjca del connubio -e l'ascesa af potere della sinis~ra parlamentare testimoniano· la 11al– ,dezza con cui il ·costume democratico si era affermato in Italia ; ma segnano contemporaneamente il limite dell'azione mazziniana. Quelle forze politiche si. muovevano ormai in un'atmosfera che non era piu quella che le aveva generate. Nella.pratica della v~ta pubblica e par– lamentare es'se 'ave;ano atquistato ·a senso della libertà e del reale. Unà duplice reciproca integrazione si era compiuta, ed essa si I \ manifesta nella prassi politica .della storica sinistra parlam~ntare : militando in essa anche gli intransigènf mazziniani dovettero rico– ,noscere - e, poi applicare nel fatto - che gli 1deali, ove si voglia · ' ,eh~. svolgano la loro e'fficacia, debbono essere misurati al reale ed . in· esso mediati. Cosi l'azione di Mazzini sembra puntualizzarsi, ap– pare come il baleno di una fiamma che desti 1 ~Ila vita e quindi :Scompaia. L_egenerazioni che avevano costruito. l', ltàlia, erano tutte passl!te per la sua orbita e poi se ne erano, discostate, come ·se _ in .q~ella ~a11casf?e un e_~emento essenziale. Lo stesso limite ~ra posto Biplioteca Gino'Bianco ,. '

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