L’Acropoli - anno II - n. 15 - marzo 1946
LIBERAUSMO E DEMOCRAZIA IN· GIUSEPPE MAZZINI l U \ contratta in assoluta tensione, llla si espancle in una poetica spin• tualità. In un'ansia di ricerèlr- Mazzini si chiedeva qµale si fosse il significato dei suoi (empi, ' i principi che ave;sero a reggere i ten– tativi ', e li vedeva di volta. in volta nella libertà, nel progresso, -nell'educazione 1 delle forze pop~lari: Alla concez~one _conservatrice e 1 tradiziona~e egli o'pponeva una visione dinamiéa del rinnovamento europeo, moto di una ' giovane generazione fervida di speranz~, com– mossa a nuove cose dall'alito spirituale dell'epoca', le dui aspira– zioni non P?tevano essere contenute in un'angusta e privilegiata d_eter• mi:p.azione dei diritti politici. La pol~mica contro l'individualismo de1 d.iritti ' è già nettamente delineata, a'nche se non è integrata dalla \ . scandita predicazione della religione del dovere. Al suo posto è Fa- . ' t . spirazione ancora indistinta ad, una ' missione socìale ' ed un l?isogno . di fede come unica forza capace di agire nella storia. Il moto· si doveva e~pand:e, al di là di ogni ostacolo, in una ·spirituale espansione : la Giovane Italia, la Giovane Europa, la Gio• vane Svizzera, nomi cari al Mazzini, e l'amore generoso con cui guardava àlla Polonia oppr~·ss~ e agli Slavi,. che avrebbero d-0v~to risorgere a nazione, testimoniavano il suo sfoq;o di costruzione. n motivo dell'indipendenza italiana, dellr liberazion.e territoriale ed _economica, trasformato in valore di o~dine spir-ituale, si integrava con l'esigenza di promuovere l'effettivo risveglio delle ' moltitudini ignoranti, i educate, oblìose ed altamente infelici ' che vivono oltre il margine della vita politica : la visione eroica ed evangelica del– l'uomo dà un inconfondibile accento a questa democrazia di Mazzi.rii. Il fallimento dei primi moti insurrezionali, la morte del Ru~ni, la sensazione di non riuscire a vincere\l'i.nerzià nella quale vede~a spe• gnersi la sua. predicazione: lo portarono alla crisi che lo 1 travagliò in !svizzera e che egli visse come un dramma romantico; angosciato dal dubbio della' vanità della sua- missione, e dal terrore di aver· sacrificato deile vite umane per 'l'orgoglio del suo concetto'. La libetaziope fu raggiunta da lui in un'ascesi dalla quale esce ,il Maz– zini dei grandi anni, l'uomo senza gioia, la scarna figura dell'apo• stolo che vivé soltanto -'ilell'intera dedizione alla sua opera. La poetica religiosità degli anni giovanili si irrigidiva. in una fortissima· accentuazione ·calvinis~ica : ·prese forma la sua religione del dovere che si inna-lzava dinanzi a lu~' froid,. sec, décharné, sans Biblioteca Gino Bianco
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