L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946
94 DALLA, STAMPA ITALIANA E STRANIERA Il discorso cii Nitti pronunciato dal venerando e· luciyissimo stati~ta con la sttssa voce ch'egli adopera per chiedere alla moglie un giornale e al commesso di Montecitorio un bicchie.re d'acqua, segna, ne siamo sicuri, una 'tappa nell'evo- ., luzione del senso di responsabilità della dem~crazia italiana. (Il Giornale della Sera, 17 gennaio 1946). \ ' Nel corso della sua carriera canora !'on. Nitti pronunciò, registrano le cro- nache, sette discorsi che si tradussero in sette rov(;lsci n;iinisteriali. Questo che era l'ottavo gli valse invece le congratulazioni dello stesso De Gasperi. Ed è gran brutto segno, ché timidi si faranno gli audaci di 1 ieri a sostenere che nella vita italiana c'è soluzione di continuo. (Guido Mazzali, Avanti!, 16 gennaio 19f6). C'è una specie di inconsapevole rancore, in questi antichi campioni della restaurazione: partiti da un~ pratica di. riformismo che aveva tolto al popolo . italiano ogni capacità di reazione, e desiderosi, ~ tuHi i costi, di ritornare ad una pratica di riformismo che torni a spegnere qdegli acce~ni di libertà effet– tjv~ che si sono guadagnati a cosi caro prezzo attraverso pro~e c·osi d_ure.•(C. L., L'Italia Libera, 15 gennaio 1946). \ j Nella lealtà del principe abbiamo piena fiducia: il suo carattere, non meno che gli i~teressi della sua casa,. la .sua maturata esperienza alla qualè anche gli avve~sari d~nnq riconoscimento, la prova fornita in questi due anni, non ci fanno èsitare a presentarlo agli Italiani come la soluzione unica per fondare in Ita– lia la libertà, sull'esempio delle sagge monarchie che Inghilterra ·e Scandinavia conservano anche se la Balcania preferisce la repubblica. (MaTJ;lioLupinacci, I\ Secolo •XX, 13 gennai~ 1946). Se la pace sarà dura gÌi Italiani ricordipo che la guerra fu voluta dalla dit– tatura alla quale essi hanno soggiaciuto per venti anni in, consegb.enza della grande paura che ebbero negli anni 1919 e 1920 di fronte a moti sociali in– composti, ma perfettamente compren~ibili. Ura maggio're educazione politica, una minore grettezza conservatrice, un_ senso piu forte di solidarietà sociale e una sincera volontà di progresso e di rinnovamento avrebbero megli·o .della cieca violenza dominato quei moti eh.e; del resto, quando avvenne l' irruzione fasci'sta avevano perduto ogni aspetto di f~rze dissolventi. (Mario Ferrara, Ri- sorgimenie Liberale, 30 gennaio 19,46). · 1. Biblioteca Gino Bianco
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