L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946
' DALLA -STAMPA ITALIANA E STRANIERA 93 Noi pensiamo che il voto obbligatdrio non solo non è in ,antinomia col regime democratico, ma ne è, soprattutto nella presente realtà nostràna,. un'im– periosa esigenza. (A. Brucculeri 1 S. L, Il Popolo, 11 genna(o 1946). La proposta· istituzione del voto obbligatorio te~dp a fare affluire alle urne tutti coloro che, per mancanza di orientamento, per difetto di interesse politico .o per scarso s.pirito di civismo, sarebbero portati ad astenersi dall'esercizio del ·diritto elettorale. Nell'un caso e nell'altro, si spera di trarne un vantaggio get– tando sulla ·bilancia questa massa politi~amente inerte e servendosene come un -contrappeso alle correnti, piu attive .della popolazione. E in entrambi i casi si fa un'oyera,· sia pure inconsapevole, di diseducazione e di corruzione .... Noi non vogliamo dubitare cl.ella sincera coscienza democratica di coloro che,· per ragioni di calcolo politico, vorrebbero contrapporre alle'mirior~nze politicamente ,educate del paese le masse amorfe e ignave. Ma appunto perciò li invitiamo a ricordare che questo e non altro fu il gioco del fascismo. E diciamo loro. di .guardarsi dall'evoc~re forze phe domani potrebbero servire a fini ben diver~i ,da ~uelli per l quali s~ vorrebbe oggi giovarsi del loro contributo. (Leonardo Piccard_i, Il Giornale del Mat!ino, 9 gen_naio 1946). 'La· tesi ciel 'voto obbligatorio ' non è passata nell'apposita commissione. Sarà forse riproposta in Assemblea, ma le opposizioni nel paese sono state cosi -vive che probabilmente anche i rappresentanti dei partiti favorevoli al voto ob– bligato~io non saranno µnanimi nell'Assemplea. (Randolfo Pacciar'di, La Voce ..Repubblicana, 28 gennaio 1946). Considerata oggettivaìnente, con la guida del forte discorso dell' on: De Casperi, la nostra situazione' internazionale appare riassumibile in po~he parole : .di fronte al problema della pace, che è il problema stesso della nostra vita e ,del nostro avvénire, noi non abbiamo nessuna carta dà giocare. (Risorgimento Liberale, 22 gennaio, 1946). Se pure sono affiora-te a Montecitorio simpatie dei settori di destra verso _Ja politi~a dell'Occjdenle, tuttavia è stata dominante la convinzione della op– po:rtunità di seguire una. politica che si ispiri a questo principio:· non contro .u_nblocco e l'altrò di pote!l~e, ma con \!uno e l'altro blocco. Tale è la formula. ,che raccoglie pressoché unanimi consensi. (Guido Gonella, Il Popolo, 22 gen– naio 1946). Noi sentiamo che !-'unica via per. entrare nel novero delle Nazioni Unite ,è quella di allinearsi con esse, facendo una politica effettivamente unitaria e ,democratica, nella lotta contro il fascismo. E sosteniamo che, invece,' se viene .a mancare· questa base, l'ltalia non può non essere considerata nella sua qua– fità di ex-nemico .e di conseguenza non essere punita. Questa è l'essenza della nostra politica estera. Qu·esta è la nostra 'carta' essenziale,' che dobbiamo giuo– -care all'interno per poterla, come è giusto, farla valere all'~stero. (L'Unità,' 22 ,gennaio 194~}-
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