L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946
'\ /, ', I 82 ADOLFO OMODEO A prima vista pare che il Dio' di Calvino rivendichi la libertà es.elusivamente per sé e per l'opera che svolge 1 me.diante i suoi eletti. Ma poiché ogni uomo nella chiesa agisce come se fosse un eletto · noi abbiamo il trasformarsi della libertà divina in una libertà del– l'umana coscienza. È questo il punto cruciale della Riforma.· La li– bertà che in astratto il tetro dogma della \ predestinazipn~ pare 'di– struggere si riafferma nella pluràlità d' iniziative. È una libertà del tntto diversa dalla, libertà 'dell'arbitrio medievale : ha già piu che ' I I un presentimento dellà libertà trascendentale · della ragion pratica kantiana. ' Mentre noi diciamo cose siffatte ' - dice, egli nella lettera a Francesco I - 'essi (i cattoliéi) vanno interpellando e domandando se in tal modo' non si sovverta non so quale lume di natura, e vir- , ' tualità immaginate, e li_bero arbitrio, e meriti, perché non possono tollerare che la gloria di ogni bene,, di ogni virtu, di ogni ·giustizia, di ogni sapienza ,risieda intiera presso Iddio '. Ljantinomia inevitabile di ogni monoteismo· comincia a superarsi proprio per l'accettazione intransigente del diritto divino. . 1 La volontà divina e la co~cienza umanà operante si saldano, fa volontà nello stato d'elezione altro non è che l'opera ,del. verbo ,di– vino, e poco importa se tale affermazione si compie tra conflitti e lotte.· Il Cal".ino si fa forte del preanmrncio che l'evangelio sarà un segno di .contradizione e ribadisce nel suo meraviglioso latino uma– nistico : ' et hic est divini• verbi quasi' geni_us,'Qt nunquam. emergat quieto et dormiente .Satana'. L'a libertà si aff.erma drammaticamente. Potrebbe parere che quest'irruzion~ della libertà attrav:erro l'e- . / . letto, in quanto libertà divina, flon abb~a articòlazione dialettica, e resti qualcosa di violentemente incluso nel corso delle opere umane.· Senonché, tale difetto vien corretto, se anche non lucidamente 'risolto, col fatto che il· Calvino escludf. per t,utti la certezza della salvezza. Ogni ~embr~ della comunità calvinistica retrocede alla parola di Dio, la studia e di essa si· potenzia : la vita religiosa si integra nel di– battito pluralisticamente concepitd di molfeplici, coscienze che 'cer– cano ,di operare la propria salute. Percìò non vi ~, nonost,ante il pa- ; tria!calismo dmo del costpme .e elellll, fede che poterono giungere sino' al rogo di Michele Serveto, l'an!lichilimento· 0 delle coscienze in una volontà privile.giata ; nulla della disciplina militaresca del gesu.i- , . . Bibliot~ca Gino Bianco
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