L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946

r çIOVANNI CALVINO 'PROGENITORE D1 1 LI~ERTÀ°, rivend.Ìca i diritti che a tale sovranità si competono e dagli eletti ,.,.e ·dal reprobi 'dèfer~inati d~~ suo· volere. Non si ha· una·tr~sfigura– ziòne del· Dio ,di giustizia vindice nel Dio ·di misericordia dell'espe- , \ _rien'za psicologica di Martin Lutéro. Il Calvino quindi nega ogni an- titesi fra il decalogo e l'insegnamento di Gesu : il discorso _della ~ontagna non contraddice né corregge la legislazione del 'Sinai, è soltanto un' interpretazione autentica di ess11. La legge tra i fedeli , non è priva di valore e di funzioJie, anche se le , sue opere non debbono essere conside,rate salvatrici. Essa nella coscienza del fe. -dele si riduce a un imperativo ipotetico : ' se tu vuoi -sentirti nello stato d'elezione devi òperare conformemente ai precetti del deca– logo', Svolgendo il concetto già avanzato dal Lutero ·sulla chiesa invisibile, il Calvino- esclude che le comunità c.ostituite sulla t'erra -siano da identificarst con la chiesa Jterna che è la comunità di tutti ~ ' ' gli spiriti, angeli ed uomini, morti e .viventi, i quali ~ella fede sa– lutare hann_o il dono della salute. La legge perciò continua, ad avere uri còmpito nelle ,chiese empiriche, associazioni umane le quali sì costituiscouo per il culto di Dio e_del C~isto, rria,,nelle quali nes: suno è sicur9 dell' eterno decreto che' lo consacri· alla salvazione, anche se t~tti devono operare come se fossero eletti ai beni eterni. ~erciò in Calvino la legge non perde il' suo valore : è l'esercizio di poteri sovrani di Dio, è una coazione contro i-_reprobi che dalla paura del.la legge sono raffrenati, è un incoramento ai- salvati i ·quali imparano a traverso la legge a c,onoscere quale _è il volere di Dio e il ~odo di piacergli. Ma nella vita degli ~omini è sulla _terra nella. sfera ecclesiastica si continua pur. sempre l'azione ~el Dio dei pa– triarchi e· dei profeti. La chiesa preesiste alla manifestazione storica del Cristo, è l'eterna ·compagna dell'azione. divi9a in Israele prima che: fra i cristiani. Può occultarsi in alcune fasi, ma è perpetua come l'opera di Dio: è· del Crieto. Ìn tal modo la robusta mentalità giu– ridica del Calvino pone riparo al difetto della riforma luterana che non sap~va organizzarsi sec 1 ondo i propri principi' proprio perché e– scludeva ogni forma di legg\i e, pareva dovesse aprir la via all'anar– chia mistica ed escatologica degli anabattisti, che pure attèrriva il Lutero. Il Calvino invece ricono~ce un'opera costante di Dio nel reg- . . gimento degli, 1,1ominiin tutto simile ail' intervento del Dio bii:>lico nel V_ecchio Testamento. ' I I ,/

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