L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946
• I GIOVAN'NI CALVINO PROGENITORE, DI LIBERTÀ I 79 I fede si eonnette alla fede escatologica nefl; imminenza' dei giudizio supremo e dell' :avvento del regno di Dio. L' apostolo afferma che non la stretta osservanza della legge. mosaica ma i .sacramenti della nuova fede conducono· a salvezza nel giorno d~l Cristo; La legge si · è manifestata nel mondo per portare alla ~onclusione negativa che per le opere della legge nessun uomo sarà salvato, perché la legge in quanto astratto enunciato non suscita le energie morali dell'azione, ma rende efficie,nte e s9atena il peccato che travaglia l~ carne frale , òell'uomh e lo precipita nella coudanna. Solo l'amnistia divina che imputa a ' giustizia' la fede, la grazia' che nei sacramenti fa con• templare l'opera redentrice del Cristo crocifisso, che al ' santo eletto ' del çristo per il trionfo finale concede nel batte&imo la personalità •1:Jtessadel Cristo morto e riso_rto trionfatore sulla morte, e nell'eu– caristia gli consente comunione del sangue e del corpo di lui, solo tale giustificazione assicura il regno (che è la corona di Cristo) e· compie -ciò che alle forze m~ane è impossibile. La giustifici;izione per la 'fede e la grazia perciò si .prese,ntano in Paolo come fatto pi(1 che, come teoria: sono l'anticipata trasfigurazione e transumanazione dell'eletto prima dell'avvento del regno di Dio: transumanazione•che trasferisce fuori dal peccato e presuppone l' impeccabilità .definitiva del ere• -dente dopo il battesimo. La grazia si svolge in un arricchimet?-to sacramentale phe vuole esplicare la nuova natura dell'eletto. ! In Sant' Agostino, che· combatte la tesi di un'autarchia e auto– ·egemonia morale di sapore stoico avanzata da Pelagio, la dottrina -della salvazione per la fede e: la gràzia è trasferita nella credenza -cristiana matura che riconosce il fatto del peccato pur entro l' or- bita dei dredenti e accetta l' istituto dell~ penitenza. La grazia ,ap-. pare una'forza permanente e attiva nel mondo del peccato e t~ionfante malgrado il peccato : ciò è notevolment.e -diverso dalla speculazione ,paolina. In Lutero abbiamo ancora una dìvers.a efficienza del dogma in , .app~renza sempre identièo. Il frate agostiniano sempre assillato dal– l'incubo del pec~ato e della responsabilità di fronte a un Dio vin– dice, ti-ava -la pace nell'interpretazione delle lettere paoline sulla fede sulla ' giustizia ' IIOn attributo di un dio vindice e remuneratore · •secondo le opere ma dell' uòmo che. resiste al giudizio e' si salva petché' nella ~ua infinita bontà Iddiçi imputa la fede- a ' giustizia '. I ' I •
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