L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946

78 ADOLFO OMODEO pr-omette 1 il titolo : ' ... lnstitutil .. totam fere pietatis summan com.• p)ectens '. Il Calvino sente ciò che piu di dµe secoli dopo sosterrà un catto,lico reazionario, _il conte J. de Maistre, e un cattolico incliJ!e al protestantesimo, il Lambruschini, che cioè i dogmi non _hanno •r una funzione do{t_rinale quanto pratica : devono cioè suscitare atteg– giamenti concreti di vita religiosa, di pietà. Gli è per questo che dallo .storico scaltrito la teologia, in quanto esorbita dalla specula– zione razionale, vien considerata mito, o per dirla vichianamente corpulenza delle i,dee ,prima c·he. esse si levino alla piena ra– zionalità: corpulenza che consente anche una. pratica azione nel mondo. Proprio su questo atteggiamento dello spirito religioso, nella lettera dedicatoria al re Fr~ncesco, I, insiste il Calvino, allo stesso modo che un 1. secolo dopo i Giansenisti ribadiranno che la loro fede nella grazia· li porta non al ni·hilismo mo~ale ma ad un rigore ignoto ai Gesuiti probabilisti.· E perciò il Ca~vino insiste çhe il ne, gare -.ogni pregio . all'uomo, lo stringerlo nella coscienzr .della sua insanabile miseria significa porre la condiiione prima perché si svolga in lu~ l'opera di Dio 'mediante la grazia, 1 si che l'opera del redento conguagli 1 .a quella, di Dio e. sia a tal metro mis.urata, Ora questo, furore per l'orgoglio di Dio, per fare ,che l'opera di .Dio si svolga a traverso noi nel mondo, fu la musa possente che diede all'umanista, che aveva incentrato, tutti i suoi interessi nella scrittura, la capacità di operare, con infless}bifità implaçabile, astratta. da ogni considerazione umana, che è fango al còspe~to :di _Dio ; di diventare artefice grande della R,ifotma. Assorta i-n Dio, _ la volo?tà riformatrice parve non ave'r, senso degli u,omini b agire spietata, ma 1 . ess~ ~i lasciò dietro un solco profondo qi bene. - Per intendere tale azione ci conv~ene analizzare il. dogma ca: pitale della Riforma, la giustificazione per la fede, che nella pri~a edi~ione della lnstitutio non è giunta 1 ancora al aogma della prede- • ' • ! • stinazione, m~ vi si avvia con passo risoluto. Come è no_to la prima , formulazionè deUa giustificazione per la fede e la tesi della grazia uni,::a salvatrice rimonta alle origini del Cristianesimo, all'evangelio dell' apostolo. Paolo: Ma i riflessi pratici del dogma mutano conti•. .nuatpente- ,pur nell'affermazione di un ,motivo in apparenza' identico'; per quanti lo ripresero nei secoli successitvi, 1dé!,. Sant' Agostino ai . I Giansenisti. N;ell'apostolo Paolo la credenz~ nella giustificazi_onedella ,, Biblioteca·Gino;Bianco

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