L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946
I. - , GIOVANNI CALVINO PROGENITORE DI LIBERTÀ 7T preso posizione tra i maestri del nuovo movimento. Giovanni Cal~ vino si prestò, ma noµ intendeva per questo mutare il suo programma_ Malaticcio di costituzione, sog~etto a crudeli emicr,ani~ e a dist4rbi · di salute che forse si collegavano di già con la tùbe~colosi che do– veva' rapirlo ai viventi prim'a della vecchiaia, era stato cullato dal ~ogno uman,istico di ùna vita raccolta negli studi, esplicantesi al massi~o nell'attività di una scuola : e già il suo pensiero dovevà. rivolgersi ali' opera a cui si accinse quando dopo due anni il suo tentativo ginevrino· parve· fallire: fondar!! una scuola di teologia e· scienza biblica in Strasburgo, la· saggia città dove ,per -opera .del Capitone e del Bucero i ·riformati convivevano pacificamente coi cattoÌìci. Perciò trascorso un certo teµipo credette di congedarsi dal Farei, dalla città del Lemano, per riprendere il suo itine~ario".,Trovò · · un' esasperata opposizione. Il Farei giunse a parole altissime : 'fo. parlo, gli disse, in nome di Dio onnipotente. Voi prendete a pre– testo i vostri studi. Ma se voi vi rifiutate di dedicarvi insieme con· ' - . noi a quest'opera del Signore, Dio vi maledirà, perché vi preoccu- pate piu di voi stesso che di Cristo'• L'uomo assetato de.Ila quiete· degli studi riconobbe un comandamento divino e restò : dive_nneil gr~nde 1 riformator~·. Assunse un còmpito a cui non credeva d'esser preparato e riusci. Eppure, riguardando attentamente l' lnstitutio n~lla prima edizione del 1536, possiamo anche nell'opera di dottrina sco– prire le tracce del volitivo, dell'uomo d'azione anche nel siste~a di un biblicismo teologico, che tendeva a realizzare una volontà di Dio sulla terra. Nonostante le critiche che il moto pietistico mosse ai grandi riformatori del ,secolo decimosesto, e che han· costituito il criter~o per cui il Troeltsch ha fatto la nota distinzione fra proto-protestan– tesimo e deutero-protestantesimo, che cioè ·la teologia dottrinale dei p,atriarchi della Riforma era costruzione dottrinale e cerebrale. e cor · suo dogmatismo· paraliZZflVai !Iloti della concr~ta pietas, della reli- 1giosità che si colora di un'esper-ienza ineffabile, noi non possiamo riscontrare -,siffatta aridità nella teologia dell'lnstitutio. Se leggiamo attentamente l'opera vediamo 'èhe il pensiero ·teologico del Calvino è çompletamente proteso alla creazi,one di Ùri atteggiamento ,spiri– tuale, di una psicologia è di -un'azione che s'innesti nella dottrina_ Il. lettore equanime non può dire· che l'opera vengà meno· a quanto, I ., ...
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