L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946

74 ANTONIO PESEryTI erano rié liberi né uguali ; non era sentita nel Medio· Evo e nean• I I che oggi del· tutto. ~nche se essa viene sentita come esigenza dello spirito nel mondo moderno e viene affermata da tutti, non ci sonp l,e condizioni per realizzarla. E si badi che uguaglianza non significa che tutti· siano uguali, ma significa porre tutti gli esseri umani in condizione di potfé:r sviluppare la· propria personalità. Noi voglia~o estendere l'uguaglianza a masse sempre pi6. vaste della popolaziohe, v~gliamo realizzarla cÒncretamente, porre i citta• dini in ·uguali possibilità di sviluppo. ·Ed ora veniamo a quello che pi6. è' interessa : al principio di • 'ottim'o economico•.· Si parla di ridurre al minimo i costi, di ra• zionalizzare. 1 Ma è po.~sibile, in un mondo ·regolato da interessi par• ticolari, diviso in sfere di influenza, realizzare effettivamente questo postulato ? È possibili ciò quando vi sono dei paesi che hann~ in– teresse •ad impedire lo sviluppo industriale, che hanno interesse che il cotone sia po~t~to · da un paese che. lo produce ad un· altro che deve soltanto 1 manipolar]o indu~trialmente ? È possibile creare una razionalizzazione, una riduzione di costi, quando ciò può essere non conveniente a chi dirige la produzione'? È possibile creare im• prese econopiiche perfette quando il criterio di quest'ottimo non è regolato dalla produzione in senso sociale ma dalla produzione in senso individuale, tenuto contcl cioè dei limiti dellì individuo nelle sue• possibilità e nelle sue ·prospettive economiche ? Il 'suo ottimo economico sarà l'ottimo economico secondo il suo piano economico, secondo le sue possibilità ,economiche, secondo il m~rcato in cui agisce;, ma non potrà essere certamente. l'ottimo economico in senso sociale. Osserviamo ciò :c;:he è avvenuto in tutti i paesi dopo ia grande crisi del_ 1931 ; la cosa .è pi6. evidente nei paesi in cui il capita– lismo finanziario monopolistico aveva strappato i veli ed aveva preso il poter~ in modo dispotico come in Italia ed in Germania. Ma non è meno vero anch'e nei paesi democratici. Come in lnghjlterr~ peµ– savano di riorganizzare,· ddpo la crisi del 1 '31, l'industria cotoniera· e quella del carbone ? Secondo criteri di stretta economia ? Ma nean• che per fogno! Razionalmente, se pna fabbrica non. preduce, bisogna chiuder,a ; ma ·quest0 non potrà mai avvenire neanche se si forma un con'Sorzio di produttori, perché i' padroni della fabbrica, entrando in ..quest~ consorzio, dir11nno : ' Noi'. chiudiamo -la fabbrica, ma VOI BibliotecaGino Bianco

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