L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946

SCHEMI E REALTÀ' DEL C0MUNISMO 69 proauzione artigfana 'precapi•talistica. Non era praticamente a_vienuta quella che '.nei. paesi d' occidente era stata chiamata ,la rivoluzionè borghese, che· aveva significato la divisione delle .terre ai contadini e lo sviluppo in<Justtiale fondato sulla libertà del cittadino di spo- - I sta~i liberamente là dove lo richiedesse il mercato dominato dalla ,dasse capitalistica, fondato cioè sulla libera disponibilità delle forze . .del 0 lavoro, necessaria alla 'libera ' concorrenza. In questa realtà i costruttori del socialismo han dovuto compiere essi questa rivolu– zione dando. ai contadini la terra per permettere lo sviluppo della produzione agricola., Ma tale rivoluzione assumeva un senso piu pro– fondamente democratico, perché concepita come un primo passo verso . I condizioni sociali piu avanzate. Upa tale rivoluzione la borghesia, in quei' paesi dove ancora. non l' abbia compiuta, non è· piu in grado di compiere, poiché non avrébbe piu quel valore rivoluzionario che . poté avere nel ·passato, nella· fase ascendente della borghesia (valore che fu esaltato da Marx). Essa non corrisponderebbe. piu agli inte– 'i-essi della borghesia, se rion quel tanto che ne potrebbe ritardare il tramonto. Nell'epoca nostra il capitalista industriai~ ha dei legami tali <:on i grandi agrari che non ha piu interesse a~ una r~dicale _riforma agraria (come dimostra fra l'alt~o l'èsempio d~ll~ Spagna); oggi non ' è piu interesse della grande industria divenuta monopolistica svilup, pare pérmanentemente la produzione, poiché la fimitata èapacità <l'acquisto dei çonsumatori no'n ne consentirebbe -lo smercio. Uccisa dal monopolio la libera concorrenza che ne era stata la premessa, ucciso l'impulso alla produzione, la borghesia non ha piu oggi· un còmpito riyoluzionario da syolgere. Ecco perché noi diciamo che la , direzione politica deve essere affidata ad un altro gruppo, ad un gruppo di forze popolari polarizzate intorno a coloro che vogliono v_era~entè il rinnovamento sociale. Quest6 forze, nel costruire la nuova società, non possono saltare le tappe, non possono seguire •schemi miracolistici. Ed ecco 'che, per esempio, nello sviluppo del- 1'Unione Sovietica abbiamo il pt;riodo della NEP. Questa reviviscenza di forme capi~alistiche non porta però ·ad arrestare lo sviluppo del -socialismo, perché la produzione predominante è della grande.indu– stria, la quale è nelle mani, dello stato ·o sotto il controllo statale, che agisce nell'intere;se di tutta la co11ettività. \ .,.

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