L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946
.,,. .... LA POLITICA ESTE~A· 1 ALLA CONSULTA mente scaltrita da amare esperienze vedeva anche i rischi di questo– linguaggio esclùsivamente italiano I che aveva la possibilità 'di 'non essere inteso pienamente dagli altri popoli; i quali ci restituiranno le città giuliàne solo 'quando. si saran persuasi che per tal via. si, concorre àlla · soluzione dei problemi europei, e non per darci una soddisfazione particolaristica. E si. sentiva il rischio che la ,via larga e facile, si chiudesse in un vicolo cieco. La mozione degli affetti;. l' eccitazione dei :r:icordi e degli impulsi van bene 1 quando affetti,. ricordi e impulsi devono essere impi,egati come forza che apre la via : anélavan bene nel maggio 1915 quando volevamo la guerra per la liberazione di Trieste. Ma a che fine simili eccitazioni ·che promuo– vono fremiti e consensi e brandir d'armi, come nelle vecchie as'-- ' semblee germaniche descritte in Tacito, .nel momento presente ? . Nella odierna volontà e necessità di pace, nella posizione in cuÌI siamo di dover dominare· con piu alta saggezza gli intemperanti Qa-– zionalismi nuovi che col diritto delle armi tendon~ aa' espander:si. ~all'oriente, l' eloquenziJ. irredentistica appariva inadeguata. Non il maggio 191.5 tornava alla II,1ente, ma le agitazioni antiwilsemiane del 1919, finite col gesto del ministro Orlando della rottura delle– trattative di Parigi. E· siccome , il fascismo, crollato come politica,. perdura come malattia che tutti quanti nel mondo portiamo nel sangue, veniva fatto di considerare le conseguenze· di un gesto ina– deguato, la fermentazione rancurosa delle passioni eccitate, come· . avvenne dopo il 1919 nel mito bugiardo della 'vittoriJ mutilata'– . Il brillante oratore non vi poneva mente. Ma l'osservatore vedeva -gi~' gh animi eccitati reclamare la totalitarietà della dimostrazione plaudente nell'~ùla contro chi non si levava in piedi. E in alcune battute non ben ponderate il Medici Tornaquinci il giorno dopo so– steneva la convenienza di simili manifestazioni, e parecch1 altri ora– tori della politica estera si fecero forti per bollare coloro che non ~rano della lor~ opinione. C'era già nell' aula l'· accusa di ' antina– zionale', e le dolenti città giuliane servivan 1 di .pretesto. Quando impareremo ad apprezzare il monito del conte di Ca– vour a non tra~ferire sul piano della politica interna questioni di politica estera, che devono restare in una sfera di piu elevata di– scussione ? Per me questo proceder~ contro chi dissenta da noi in • blioteca Gino Bianco '\ .,
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