L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946
56 ADOLFO OMODEO si faccia· ser1tire ·la voce dei parenti dei c.aduti. Un piu austero pro– cedere· ci avreobe riparati meglio. Infine bisogna porsi, nel trattare prohiemi di politica estera, oltre -che nèlla nostra, nella prospettiva altrui.· Noi abbiamo da fare con potenze che fronteggiano problemi mondiali. Le prospettive sono diversissime._ Lo Chateaubriand, in ·un passo del Génie du· Christia– nisme, raffigura la prospettiva dal sole, pel quale il tramonto e l'au– rora sono fenomeni simultanei e perpetui. Qualcosa di similé si ve– rifica nell~ politica: di forze che agiscono in tutto il mondo, il Vati– cano, l'lnghiltè;ra, gli Stati Uniti, la Russia. Cercar d'interessare con le nostre _sventure e i nostri_ lamenti potenze che in questo momento con impassibilità assistono all'espulsione tli quind_jci milioni di Te– deschi dalle loro sedi è impresa 'difficile : non otterremo probabil– mente nulla di piu di qualche· occhiata distratta, percM le potenze . vincitrici ricercano ·soluzioni a cui non sono an~ora preparate, e ca– dono nell' assurdo di cerca:r di consolidare la pace applicando ·ai Tedeschi il solo principio del taglione, quasi che l'umanità non ab– bia maturato nulla di meglio (anche se in un primo m3mento il taglione è eunico sistema· per_ richiamare alla realtà il _popolo folle), e pensano di assicurare la pace spogliando un popolo di settanta milioni d'abitanti delle terre coltivabili ad oriente e delle industrie vitali ad occidente, e stivandolo in sempre piu angusto spazio. Forse,. per r 1 eimpostare il nostro problema di politica estera, 'il meglio sa– rebbe parlare schiettamente in ling~aggio europeo, con ie · note e i protocolli finché è possibile, e dove non si trovasse ascolto con l'azi0ne dell'opinione pubblica. Non va dimenticato · che le note e .i proto, colli 1 del Cavour seguirono un vpntennio di propaganda mazzi~iana, e che· nèI primo periodo lo stesso Cavour agi piuttosto a traver~o la stampa che non _a traverso la diplomazia. A porre il problema italiàno entro quello europeo guadagneremmo non poco. È ,bene pre– cisare che se l'Italia sarà costretta a riprendere dopo la rovina ~a sua vita· di n'azione isolata e senzq speranza di avvenire, noi •saremo vittime di un risveglio nazionalistico gretto e accanito : l'Italia sarà forza perpetuame~te perturbatrice 'd'ella pace, app 1 en·a si schiudes~e una possibilit~ d'azione, sarà in tutto simile ad una delle ci,ttà grp– che dell'età dei Diadochi, inç:apaci di sistemarsi nel riuovo equili– brio e sog'nanti un passato· irrevocabile. Amarezze e rancori, che 7 ~iblioteca ·Gino 'Bianco
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