L’Acropoli - anno I - n. 12 - dicembre 1945
542 GABRIELE PEPE I partiti socialisti e i pensatori socialisti hanno sempre sentito il bisogno di univ rsalità, di giustificare il proprio movimento o come · religione o come filosofia : reljgendo al liberalismo, che per essere espansione è progresso, rrla' per essere principio, di ordine e di· con• servazione è anche conservazione e quindi ~uscettibile di umiliarsi a forme illiberali di avversione al socialismo, reagendo al liberalismo i • I ' socialisti ha.nno sconfinato o in utopie religiose, , mistiche, senza sostanza se.ria di ·pensiero, o in forme pseudo-scientifiche, in materia– lismi o in sociologismi._ Nell'una e nell'altra ipotesi, la conseguenza è stata n- formarsi di una dommatica · socialista risibile al pensiero 1 critico ma gravissima nella quotidiana prassi dei partiti socialisti. Il movimento socialista potrebbe procedere pi6. spedito e rapido se non si attardasse nelle continue presunzio~i ~i piani e di dottrine : ba– sterebbe che si rendesse conto, della sua storicità, si rendesse co~to, cioè, del flusso storico della civiltà che lo convoglia e dcll' antisto•. ricità delle sue mistiche e dommatiche. Questa ultima guerra ha distrutto il mito dell'apatriottismo dei proletari ; esperienze meno tempestose e meno vistose va~no continuamente dimostrando che il socialis.mo è realizzabile in forme economiche associative senza esa– gerazioni statalistiche, che la lotta di classe rifluisce assai .spesso in lotta di categorie o si amplia a lotta di nazioni ; I: esperienza, in– somma, dimostra che l'avvenire del· mondo, per quel po' che è prevedibile con la speranza di non errar~ troppo, non si attua ohe- nella libertà : libertà . dell' individuo dalle •ch(eiie, ·liQertà delle· na• · z1om da e~emonie, libertà di individui e di nazioni dal bi.sogno.• J GABRIELE PEPE • Biblioteca Gino Bianco
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