L’Acropoli - anno I - n. 11 - novembre 1945
,· ORIENTAMENTI 517 deporre la loro pregiudiziale verso il referendum e, accettando il contropro– getto, _avrebbero allontanato sempre pi6. il pericolo di un plebiscito. Dei vecchi repubblicani e fedeli custodi della costituzione del '75 come i radicali avreb– bero aiutato ad àllontanare da De Gaulle ogni eventuale velleità imperiale! Quest'ultimo calcolo tuttavia risultò fallace: i radicali passarono sopra ad ogni differenza ideologica e affiancarono la loro ~zione politica a quella dei comu– nisti e alla Consultiva gli applausi dei nemici dell'assemblea sovrana si sono spesso mescolati a quelli dei comunisti. La seduta del 27 fu la grande giornata dei partigiani della costituzione del 1875. Il duello con De Gaulle incomincia sùbito : alla eguaglianza che il relatore, Marce! Plaisant, pone fra referendum e plebiscito, il generale presente al dibattito interviene per precisare: 'Vi è qui un abuso di termini contro il quale la dignità repubblicana del governo della Repubblfoa ha il diritto di protestare formalmente'. 1a lotta si è già impegnata e l' Ass'emblea m~stra nei suoi stessi applausi la divisione intestina che la corrode : le ultime parole del relatore sono state applaudite dai comunisti, dai radicali e da una parte dei socialisti, le parole di De Gaulle sono pronunciate fra gli applausi dei re– stapti s~cialisti e degli 'altri gruppi del!' Assemblea. De Gaulle si serve in pro del referendum del noto argomento: non è forse arbitrario un atto del governo che scelga fra la _tendenza dell'assemblea unica e quella delle due assemblee senza domandarlo 111 popolo? Ma la seduta del 27 è decisamente rappresentata dai bicameralisti : ·Bonnevay, 'Labrousse, Bastide sono concordi nel ritene.re che ' fra la dittatura del!' assemblea unica e quella del governo, fra questa Cariddi e questa Scilla, vi è un canale dalle acque tranquille ove noi possiamo far passare il vascello della revisione '-, ed esso sarebbe il ritorno alla costfru– zione della Terza Repubblica., Il momento culminante si ha allorché Bonnevay dichiara : ' A Brest il capo del governo provvisorio ha esposto i pericoli di una costituente sovrana, ma non ha parlato dei pericoli che farebbe correre alle· libertà individuali il progetto governativo. Ora, durante sette mesi, né di– chiarazione ministeriale, né responsabilità, né interpellanze. I ministri sono responsabili davanti al solo capo del governo. È ritornare al regime del 1852 e all'atto del 1940 firmato Filippo Pétain '. De Gaulr-e 'respinge sdegnoso il parallelo e si richiama alla costituzione americana, ma gli avversari non, gli danno buono il paragone : fra il rumore dei comunisti che contestano la legit– timità del paragone, Bonnevay lancia la sua accusa : ' Sarà questa la Quarta Repubblica? Non è piuttosto il Terzo Impero?'. ' Nella seduta del giorno successivo, nella quale i socialisti fanno sentire il loro peso, il duel'lo si sposta : da De Gaulle-oppositori, a socialisti S. F. i. O. e. U. D. S. R.-radicali "e comunisti. La battaglia è· iniziata da Hauriou, che, sostenuto dai socialisti e dall'U. D. S. R., parte dal duplice princi– pio che. il corpo costituente deve controllare il governo e che il potere esecutivo devj'l essere distinto e in larga misura indipendente da quello legislativo per soste– ·nere il progetto suo e .di Gorse 'e di Hamon. li suo d~11corso è violentemente e frequentemente .interrotto dai radicali e dai comunisti. Ma l'avvenimento I ibliotecaGino Bianco •
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