L’Acropoli - anno I - n. 11 - novembre 1945

:512 FERDINANDO ÀLBEGGIA,l'H grammi, la disciplina degli studenti e quanti altri argomenti sareb– bero passati alle dipe~denze di organi 'regionali. Ma, respinta tale soluzione, non si moltiplicherann? gli incon– venienti del deprecato centralismo ? Il rimedio però ~Ila paralisi del centralismi?, oggi aggravato per la difficoltà delle comunicazioni e per il disorientamento e la stasi dell'amministrazione centrale, non consiste nel mo,Itiplicare alle periferie gli organi centrali, ma nel rimettere alle provincie quelle mansioni che non è necéssa;o risiedano a Roma, nel dare ad esse, -senza ~ttende:re il beneplacito dall'alto, quei poteri che permetteranno il migliore svolgimento dell'istruzione stessa. Il piano degli studi, le condizioni di carriera degli insegnanti, le norme sulla sorveglianza degli istituti non statali, i libri di testo -debbono essere regolati secondo un piano nazionale, frutto della tra– dizione e dell'esperienza _dìllattica della nazione stessa, vivificate dalla rispondenza e dal contatto con le esperienze qegli altri popoli, ma entro questo piano deve essere permesso alla iniziativa degli organi provinciali di prendere quei provvedimenti_ di urgenza e di adatta– mento alle esigenze locali di cui essi dovranno dar ragione e che ,comunque 'non turbino il piano unico della cultura nazionale. Due problemi sono oggi di urgente soluzione : 1. Affrontare il problema della ricqstruzione della scuola col ~icostruire gli edifici distrutti e col dotare finalmente i comuni delle scuole di cui essi mancano, con una legge nazionale che obblighi i municipi ad ottem– perare all'obbligò scolastico cominciando col creàre in ogni comune il migliore edificio nella scuola () ~elle · scuole, affermazione e pro- ì pagazione di civil .· 2. Rend~re passibile la sorveglianza e il controllo della_ istru- 1 .zione elementare e media con l'istituzione di direzioni didattiéhe in tutti i comuni, oggi abbandonati a se stessi, e con gli ispettorlti pro– vinciali delle scuole medie che adempiano al delicato còmpito di sovràstare all'efficienza didattica degli istituti stessi, 1 e col dotare gli -organi provinciali dei poteri e dei mezzi,-per sovnistare a tale çòmpito. I consigli provinciali scolastici, i patronati, le locali associazioni pro scuola affiancheranno l'organo provinciale in quéi provvedimenti ,-lt iniziative che luoghi e tempi •richiedono. · FERDINANDO AtBEGGIANI B1blroteca Gino Bianco .,..,.,.....,..--.

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