L’Acropoli - anno I - n. 11 - novembre 1945
504 CESARESPELLANZON ; passo dei poteri presidenzìali alla fine del quadriennio : perché prendere un impegno non necessario? Luigi Napoleone chie~e allora a Émile de· Girardin il suo parere, e il direttore della Presse 'gli rispose che se egli era verjimente deciso a mantenere la promessa . poteva senz'altro conservarla, altrimenti era miglior cosa sopprimerla. E il principe, che cert9 non avrà voluto svelare il suo segreto pen– s,iero· prima ancora di essere certo di poter vincere la partita, lasciò inalterato anche quest'ultimo passo della sua composizione. Anche il generale Cavai~nac era naturalmente desideroso di essere eletto alla presidenza cf ella repubblica : ma egli esigeva che il suo. potere ottenesse al piu presto l'esplicita sanzione della na– zione, tanto che s'era rifiutato di aderire alle suggestioni di un con– siderevole numero di rappre~entanti, i quali avrebberi> voluto pro• lungato quello stato di provvisorietà, per cui al Cavaignac era con– ferito in via eccezionale e transitoria l' esercizio di tutto il potene. esecutivo, almeno fino a tanto che l'Assemblea nazionale avesse prov– veduto alla discussione e alla approvazione delle principali leggi or'• ganiche dello stato, le quali dovevano far corona alla costituzione, e completarla; con che l'elezion~ del presidente sarebbe stata pro• rogata alF incirca di un anno. Invece il Cavaignac, allo scopo di allargare la base della sua candidatura e di atfrarr~ sul suo nome il maggior numero di consensi, aveva rimaneggiato il ministero, e • . I introdotto in esso due antichi ministri di re Luigi Filippo, il Dufaure e il Vivien, la qual cosa, se avrà in qualche maniera giovato al generale, attirandogli la simpatia degli uomini poco o punto favo– revoli alla repub_blica (e non v' ha dubbio ,che fossero molti), non mancò di allarmare i repubblicani di vecchia data, i quali \videro in ciò Ùn altro segno di reazione e fors' anche di controrivoluzioiie : co~icché un alto funzionario della repubblica, tale Ducoux, s'affret-· tava a rassegnare le dimissioni dall' impiego, dichiarando p1fbblica- · mente che, in presenza dei pericoli che minacciavano la libertà in . Francia, egli andava a riprender posto 'tra coloro che, essendo fau.. tori di democrazia, avversavano la monarchia, e ne combattevano senza infingimenti la restaurazione. Il fatto che il Cavaignac trovavasi in, quel momento a capo del governo avrebbe dovuto favorire la sua candidatura, dandogli il modo di far sentire, .a mezzo degli or– gani governativi centrali e provinciali, l'influsso 0 della sua aut9rità , Biblioteca Gino Bianco
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