L’Acropoli - anno I - n. 11 - novembre 1945
488 ADOLFO OMODEO se· con difettosità' logica, come nella sfortunata formula del liberal– socialismo. In. complesso si' può dire che quasi nessuno dei ~ecch~ seguaci del Croce ha aderito a questo dubbio liberalismo impersonato dal Cas&andro e dal Cattani, e i pochissimi che hanno aderito per con– discendenza sonò all'opposizione interna. Perciò ogni possibilità d'in– tesa con l'altro partito di libertà, il quale, come abbiamo veduto, repugna ad una cieca conservazione della vecchia disfatta struttura, suona scandalosa ai piccoli mo polizzatori che sul nome ·di Bene– detto· Croce voglion ,costituire la propria fortuna politica. L' agire · in odio al partito d' azione 'è la norma costante, seguita al punto. da dimenticare l'interesse superiore del paese il quale ha bisogno chç uomini nuovi si formino e misurino le loro idee con le dif6- coltà concrete senza esser ributtati ad agitazioni sconsiderate a·guerra finita. Insomma l'odio (ji cugini ha spinto non poco i liberali verso i reazionari ,dell'Italia nuova. Nell'azione concreta qi governo, per semplicità o per diffidenza, i liberali hanno arrestato e impe<lito tutti i provvedimenti urgenti, han– no paralizzato ogni rinnovamento sotto pretesto di legalità. Ma la lega– lità l'han sempre concepita sotto forma di legittimismo, che è cosa del tutto diversa : chiunque sia in possesso di una posizione deve conser– v~rla non si sa i!].virtu ~i q~ale diiitto divino, tanto piu che assai spes– so si tratta di usurpazione dell'epoca fascistica. Della lega~ità si son preoccupati assai meno. Non han saputo rimetter su nessuna legge del periodo prefascistico per definire il nostro diritto : non la legge provinciale-comunale, che poteva benissimo funzionare, non Jo stato giuridico degli insegnanti che era una cosa perfeita nel suo genere, non la· legge sulla stampa (i giornali di ieri annunciavano il seque– stro pi giornali umoristici' in base alla légge fascistica del cap~ del governo !), non la legge di. ~olizia : non una' revisione d~lle leggi del ventennio che sono una remora spaventosa ad ogni onesta • I amministrazione ! . I legalitari, ben lungi dal' promuoverla, hanno impedito •la - restaur\lzione delle leggi liberali e han puntellato queJle Bel ven– tennio. A loro importa s'opra 'tutto farsi una clientela di mal– contenti. E per~iò dopo ave1; approvato e forse patroch;1ato l'as– surda legge del 27 luglio 1944 sulÌ'epurazione, fonte d'ine~arr?bili I • Biblioteca Gino Bianco • I
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