L’Acropoli - anno I - n. 11 - novembre 1945

IL cosi DETTO PARTITO LIBERALE E LA CRISI QI NOVEMBRE 487 sione da par.te ,del comunismo della pret~sa di dittatura proletaria. Ma sull'orizzonte italiano non abbiamo solo il pericolo di una dittatura rossa, ma ben anche il pericolo fascistico, perché il fascismo può rifer– mentare come una malattia che porti~mo nel sàngue; abbiamo il cleri– calismo che da un_.momento all'altro può soffocare anche il p~rtito de– mocri,atico-cristiano, e non dobbiamo dimènticare che la laida faccia del cle~icalismo trionfante -ci guàrda dalla vicin'a Spagqa. D' altra parte, oltre la vergogna di agire sotto la spinta di uria cieça paura (che è la pessima fra le politiche) bisogna porsi chiaramente il quesito del . ' metodo da usare per tener testa al pericolo della dittatura rossa. Vogliamo ritornare ai metodi fascistici, del terrore contro il co.mu– nismo, della lotta di bande, della persecuzione con tribunali e commissioni spec;iali ? La polemica liberale ricalca la prassi fasci– stica. Ritorneremmo sulla via senza sbocco del fascismo e per paura di una dittatura ne creeremmo un'altra a solo vantaggio dei pluto– cratì e dei possidenti. Ora noi non vogliamo dittature di nessun genere : bisogna esser pronti a, riµtuzzarle tutte senza prendere in nessun modo la responsabilità di una guerra .civile. Il comunismo . dev'essere condotto a convivere con altri indirizzi, come si fa ora in Francia, 'nella speranza che venga per esso il momento (come venne per il vecchio so~ialismo) in cui rinneghi il :metodo della dittatura. E conviene avvezzarlo al.la responsabilità di governo. Là dittatura che va combattuta per prima ·e che dev'essere cancellata sùbito, perché ha elementi sufficienti per u.na condan~a definitiva, perché è la forma piu iwmonda di tirannide, è il fascismo, sia il vecchio sia il rinnovato, anche se ancora una volta dietro di esso vuole riparare là dinastia. L' àltra ossessione è r odio contro il partito d' azione. Questo partitr è detestato dai liberali piu di qualsiasi altro partito, per~hé, data l'accentuazione insieme faziosa e confessionale assunta dai CO· !;lidetti liberali, i seguaci del P. d'A. divengono qualcosa di simile a scismatici, ad eretici, esecrandi piu dei gentili e degli atei. Sono ' ' \ in gran parte uomini di cultura che han rifiutato di aderire al libe- ·ralismo; si son nutriti, forse meglio dei seguaci della buona for– tuna, del pensiero di Benedetto Croce, spesso negli ergastoH e nelle isole di relegazione, e a quella cultura ~i sono ispirati per uµ'azione pratica piu larga anche se non 'sempre rigor'osamente definita, anche I

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