L’Acropoli - anno I - n. 10 - ottobre 1945

\ . 434 ADOLFO OMO:QEO lo si trasferisse dinanzi all' assemblea in seduta plenaria. Sarebbe un gravissimo errore e con Qgni me~zo dov_remmo cercar di dis– siparlo. , <Ricordo che nei giorni jn cui cadeva · l' Olanda un mio illu– stre amico ed io parlavamo con un dotto tedesco semi-italianizzato reduce da Monaco. Egli ci diceva che in Germania era opinione diffusa che il trionfo degli eserciti tedeschi fosse conseguenza della pace 'di Versailles la quale aveva lasciato alla Germania un esercito di méstiere, che poté giungere ad una preparazione ignota agli altri eserciti e al momento opportuno poté inquadrare tutta la nazione, tanto che Francesi, Inglesi, Belgi ed Olandesi si trovarono di fronte ai Tedeschi come squadre di foot-ball di dilettanti di fronte a UQa squadra di professionisti. Questo è il pericolo che per la pace po– trebbe rappresentare n esercito di mestiere. Vi è poi un altro pe– ricolo per la nostra costituzione interna. Come un nuovo governo, che sorge dalla piu disastrosa situazione che si possa immaginare, potrebbe reggere dinanzi a un esercito professionale in cui si avrebbe piena solidarietà dal comando supremo all'ultimo soldato nella sfera economica, nello spirito di ~orpo, nelle pretese di posizione premi– nente nella ,società ? Noi non possiamo tentare ciò che è semplice all'Inghilterra la quale ha una saldezza e un prestigio plurisecolare. Noi dobbiamo chiedere che la leva nazionale-e con breve ferma:– sia conservata, anphe pon la• divisione in categorie, anche col sor– teggio. Essa fìO}apuò salvarci dal risc):iio di restare vittime di coorti pretoriane. , Dopo di ciò, prima di ctibattere intorno al n~mero delle divi– sioni o delle .navi che ci saranno co.nsentite dalle condizioni di pace, , credo che convenga _chiarire bene le ba.si morali e po.litiche su cui no'i potremo far risorgere le forze armate. . Anche l in questo campo la_ nostra situazione. è a pritpa vista triste e insignifi'cante. Ci,stanno•i,nnanzi i resti miserandi, di, una disfatta, ignoriamo I.e condizioni di pace e le intenzioni degli Alleàti, intenzioni che faranno testo. Peréiò siamo tentati di domandarci ama- ramente : che stiamo qui a consultare ? ., Eppure penso che se arriveremo ·ad intenderci non ·faremo vuota accademia. È bene comunicarci pieno ed intero ìi nostro co~- , vi~cimento e segnar~ gli indirizzi. 1 Un popolo di ?uarantacinque D}i-• . , . ib ioteca Gino Bianco

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