L’Acropoli - anno I - n. 10 - ottobre 1945

DALLA STAMP~ ITALIANA E STRANIERA 475 singolo paese, la Russia dovrebbe essere mandataria' in ·uno di questi territori. (Commòn Ineerest, in The News Chronicle, 19 seie~mbre 1945). • Temevamo, dopo la campagna di stampa, che la Russia sovietica soste- ~ . nesse fino a questo assurdo i satel !i.ti slavi. Molotov ci ha rassicursti. Egli ha detto che i territori italiani d\lbbono andare ali' Italia_ e i terr-/tori sloveni e , croati debbono andare alla Jugoslàvia. (Randolfo' Pacciardi, ne La Voce Repub– blicana, 20 settembre 1945). I L'Unione Sovietica si oppone alla proposta (da qualcuno evidentemente espressa) che la costa africana del Mediterraneo, direttamente o indirettamente, passi alle dipendenze di un -solo blocco o di un-.solo padrone. Pone~do la sua, eandidatura- vorrebbe arrivare a un regime internazionale diverso dei po.poli coloniali. (Randolfo Pacciardi, ne La Voce Repubblicana, 20 setteinbrtJ1945). I progressi penosamente lenti del convegno dei ministri. degli esteri mi– nacciano di condurre ad un arresto temporaneo, in conseguenza delle aiversità. d'opinioni sulle sistemazioni dd dopoguerra. Ecco 'una notizia inquietaqte. Essa reca particolare delusione all'uomo del1a strada, il quale ardentemente speravo, che le lezioni di venticinque anni, culminate nella bomba atomica, fossero state -apprese profondamente da tutti gli uomini di stato del morido: Vi è un abisso non ancora .colmato fra la Russia e le democrazie· occidentali al riguardo del– l'Europa sud-orientale. (The Politics of Hope, in The News Chronicle, 24 settem– bre 1945). La disillusione, che può rapidamente alimentare il.cinismo e l'egoismo ag, ~ gressivo, è largamente diffusa 1tra i popoli. Qualcosa è andata male, assai male, nei primi giorni di ~ace. È molto difficile davvero distinguere lo spirito che' c'è oggi in giro da quello che dominò le relazioni internazionali nel 1919. Il mondo– si sta incamminando ad occhi aperti verso un'altra guerra. ( Unieed Nations ?, in The_Daily Herald, 26 settembre 1945). Ancora oggi vediamo gli alleati della vittoria cercar strenuamente' di con– ;olidare le proprie posizioni in vecchie e nuove sfere d'influenza. Essi hanno perduto l'unìtà acquistata nella lotta, ed almeno alcuni fra essi agiscono come se avessero vinto la guerra da soli. La politica della potenza è di nuovo all'or– dine del giorno. (We All Won, in The News Chronicle, 25 settembre,J.945). li 'governo laburista, trovatosi ,all'inizio del suo corso di fronte alla Dun– kerque economica, ha I' occasione che ogni amministrazione socialista ha so– gnata. E'sso deve risolvere una crisi che non può essere superata con i metodi della finanza capitalistica. L'interesse nazionale richiede una politica nettamente- socialista. Convenientemente presentata al paese, una tale. politica riceverà l'ap– ppggio non soltanto del movimento laburista, ma di ogni datore di lavoro pa– triottico, ed anche di ogni americano che desideri che la Gran Bretagna del dopoguerra segua la sua strada. (' If Necessary Alone', in The New Statesman. and Nation,· 1 settembre 1945).

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