L’Acropoli - anno I - n. 10 - ottobre 1945

,I 458 FRANCESCO ACQUAYIVA di profonde erosioni. ~e frarie sono frequenti. Le lavorazioni al ter– reno sono rim__astearretrate. Al colle e al monte, per lo, piu la terra è lavorata a zappa ; solo al piano si lpvora con attiraglio di buoi. Ciò è anche connesso con la piccC?ladimensione di molte aziende. Si noti che specie le lavQrazioni a braccia consentirebbero di ri– mediare al disordine delle pendenze multiple e irregolari di dorsale di monte e di falso piano, ottenendo, cosi, facili e graduali siste– mazioni del~e terre : con ciò si ' capitalizzerebbe ' il lavoro umano 1argament_e d'isponibil~ specie nelle imprese contadine, sempre ' af– famate ' di terra. Ma queste sistemazioni non si rilevano affatto., salvo raris~ime eccezioni (Monticc;hio, Ruoti). L' assenza di buona tecnica dell'imprenditore contàdino e dei tanti s0rveglianti alle di– pendenze della grande proprietà\ fondiaria (che, del resto, piu che ·sorvegliare lavori, vigilano contro i furti), sono. remora a.Il' esecu– .zione di tali opere. l problema gen~rale è ~i i1;1truzio,11e· t cnica, non di scars~ lavoro. Anzi, la laboriosità e l'attaccamento del ,con– :tadinp alla t~rra sono fortissimi, sebbene, come s'è detto, in forma prirµordiale e indisciplinata. La superficie agrari~ è oggi certàmente degradata ed erosa piii .che all'epoca m,uratiana, non essendo mai intervenuta un'opera di difesa del suolo, non ostante la legislazione che I tendeva a pro– muoverla. Il perdurare di tale stato di fatto renderà ancor piu mi– :Sera la. già. misera agricoltura di Basilicata. 2. Accanto a quella che potremmo chiamare miseria_ generale ,del' suolo disordinato, colpisce sùbito la miseria, dell'abitazione ru- ,raie, qua'ndo si eccettuino _poche costruzioni, tra 1 cui quell~ fatte da -emigrati reduci. L'abitazione piu co~une delle c11mpagne non è di– versa da quella di centocinquanta anni addietro, almeno per l'ottanta per cento dei casi'. La cosiddetta ' Cl!,panna ' è abitazio~e costruita' ·in pietra a secco, intonacata all'esterno con malta o all'interno' con .argilla. Sovente il piano della capanna è sottostante al piano di cam– pagna per ottenere un maggior ·riparo dai venti freddi, ma con con- 1 se·guenze dannose per la salubrità. Frequenti sono le capanne· scavate nella roccia, clie hanno all'esterno ,un pezzo di tetto spiov~nte. , Colpisce ancora lo stato misero ,,della viabilità. Le capanné ,sono spar~e o accentrate;, ma anche ogg~tra molti di questi ' centri ' .rurali manca una strada _a fondo artifiçiale. Spesso)n migliaia: di et• ,,. Biblioteca Gino Bianco

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