L’Acropoli - anno I - n. 10 - ottobre 1945
I · ERRORI DELLA SECONDA REPUBBLICA 451 mente. antirepubblicane, com~ quelle _chesono 'contrarie ad ogni prin– cipio di giustizia~ e tali inoltre da favorire, anziché da ostacolare, i piani ambiziQsi del pretendente perseguitato. E la conclusione di' tanto dibattito fa questa, che l'elezione di Luigi Napoleone venne convalidata a grande maggioranza : dopo di che la nioltitndi~e che' s'accalcava nei pressi di Palazzo Borbone poté allontanarsi soddi– sfatta, emettendo alte grida- di ' Viva Napoleone '. Contro ogni previsionè, l' indÒmani (14 giugno) l'Assemblea tornò a discutere quest'argomento, e per poco non lo risolse in senso diametralmente opposto a quello del giorno prima. Era pervenuta in questo giorno al presidente dell'Assemblea una dichiarazione di Luigi Napoleone, dichiarazione che in re~ltà avrebbe dovuto giungere a Parigi prima che la discussione del giorno inna_nzi fosse stata con– chiusa : e in essa il principe si diceva dolente che il suo nome · potesse servire di pretesto a torbidi deplorevoli, a errori funesti ; • I affermava di non aver cercato l'onore di essere eletto rappresentante ·.del popolo, iIJ. quanto non ignorava i sospetti ingiuriosi di cui era l'~ggetto; tuttavia (continuava a· dire):_' si le peuple m'i!11posait des devoirs, je satirais les remplir ; mais je désavoue tous ceux qui me pretent des intentions que je n'ai pas '; e dopo ricordato che il suo nome era simbolo di ~rdine, di na~ionalità, di gloria, e che per– ciò vedrebbe col piu vivo dolote che potesse servite ad aumentare i disordini e le divisioni ·della patria,' concludeva dichiarando che, · - \ per 'evitare una tale sciagura, avrebbe preferito restare in esilio, inquantoché si diceva pronto ' à tput sacrifier · pour le bonheur de la France'. Questa lettera sollevò una vera t'empesta di sdegno per ciò che diceva, per ciò che taceva, per ciò che lasciava intendere. Quella frase ambigua, e pur cosi tanto significati.va, quél suo di– chiararsi pronto ad adempiere ~i doveri che il popolo avesse voluto imporgli, era stata subito commentata con alcune eloquenti esclama– zioni, che dicevano la sorpresa, e la collera, dell' Assemble1;1.Il mi– nistro della guerra generale Cavaignac, eh' era per convinzi~1;1ee per tradizione familiare sinceramente repubblicano, ~i alzava sùbito dopo per far. notare come, in tal lettera del principe non fosse al– cun accenno alla repubblica. Alcuni rappresentanti non esitarono a proporre che ,Luigi Napoleone fosse all'istante dichiaratq decaduto dai suoi diritti : e quello stesso Jules Favre, che il giorno prima \ .
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