L’Acropoli - anno I - n. 10 - ottobre 1945

LE FOR,ZE ARMATE 437. I che il rispetto accompagni sempre le nostre forze armate· occorre che i quadri preposti ad esse nella rovina siano, radi~almente mu- ' tati, anche se i singoli uomini fossero degni òi s~ima. Bisogna che alle· forze arivate si possa èon fiducia affidare i prqpri figli. Come paare dichiaro che. ora non siamo in tale situazione. Oggi la difµde,nza · è tale che anche le classi che. piu volenterosamente si sono lasciate inquadrare darebbero renitenti di leva. Né d'altra parte si p~ò pre– tendere di ~icostituire esercito e flotte di mare .e dell'ar,ia schiaccian– dole sotto il peso degli innumeri generali ed ammiragli che devono raggiungere ancora i limiti d'età. Bisogna che questi alti quadri se ne vadano, magari con lo stipendio. iutiero sino al r,ggiungime'nto J ~· dei limiti d' età, ma non abbiano piu possibilità ~lcuna d'influire , sulle forze .armatè per evitare la riapertura di ~ecchi contrasti. Cosi I . pure si. cessi di mettere nella ,riserva con grado avanzato gli. uffi. ciali inetti di cui ci si vuole sbar~zzare; se non se ne vµ~le se'n– . iire il peso nei momenti gravi. , Moderatb nei fini. che si propone, ispirato sopratutto dalla cura di rialzare il prestigio delle forze armate, questo piano può essere criticato perché probabilmente farebbe perdere molte competenze .tecniche. È lo scrupolo con cui ci hanno fermato nel momento in cui ci accingevamo ad altre pulizie necessarie. Non credo che a questo scruRolo si debba dare ascolto. Le capacità teènich~ nelle forze armate hanno avuto tutte le condizioni possibili per rivelarsi e han fatto difetto. Persino per la nostra marina, che pure ha com– battuto con molto onore e sac:rifizio,· i rilievi degli ;\lleati mettono in 'luce la mancanza d'incisività offensiva delle n_ostre sqtfi:idre. Noi perdemmo le nostre n~vi perché un ammiraglio ministro tenne la nostra, marina fuori da tutti quei perfezionamenti tecnici, che con– sentirono agli Inglesi di affondare i nostri incrociatori a ,notte so– pravven~ta nel mare di C:reta. Non si è sapùta utili'zzare la genialità e l' inventiva che pure nella prima guerra mondiale diedero alle nostre forze male armate ie bombarde e ·i primi sistemi di tiro contro-aereo. Abbiamo veduto proprio in questa recente guerra, che gli eser– citi creati o ricreati ex novo hanno avuto il successo ·e sono nau– fragati i grandi stati. maggiori legati a venerande tradizioni : da quello di Francia a quell0s giappo~ese. Bisogna che di tanto /in

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