L’Acropoli - anno I - n. 9 - settembre 1945
• I. I I GIOVANI NEL VENTICINQUENNIO FASCISTA 415 nato sotto il segno del fascismo, invece si ritrovò freddamente, mi– suratamente, religiosamente 'gerarca'. Noi parlavamo letterariamente delle città da forzare, poiché D'Annunziò ci aveva preparato a fan– tasticare di saccheggi di broccati a misura di picche delle città,con• quistate in sogno.' Ma l'innocente giuoco l,etterario diventava tosto sanguigna e sanguinosa realtà politica; e quel che è peggio, 1a lus– suria ossidionale di cui parlava il maestro del Gardone e che aveva una certa sua grandiosità estetica, diventava nei nuovi giovani una piu spicciola e una piu domestica lussuria. I nuovi giovani si con- / tentavano di assediare o la redazione di un giornale, o una casa editrice, un ministero di qualunque nome e qualunque branca, una cattedra o docenza universitaria, un provveditorato, una podestà, un ufficio di comando, e, in mancanza di meglio, si contentavano della dirbzion~ di un a!bergo, della· direzione di un collegio di fanciulle, di una qualche Gil, di qualunque cosa, purché ci fosse sempre da dirigere. Ci fossero statè alineno dellç città da forzare, ·come fanta– sticaya il venturiero· senza, ventura! Siamo p~ssati a riprendere, senza volerlo, alcune battute pole– miche, che attorno al 1930 mettemmo -i-n giro, con grave scandalo, per reagire a questo trionfo e, diciamolJ pure, immeschinimento pratico del vecchio dannunzianesimo. Ma storici come siamo per '1a nostra natura, ci eravamo preoccupati di ricordare che un fenomeno analogo c', era stato in Francia, ai tempi del secondo impero. Il 'Sainte-Beùve, a proposito delle generazioni çhe maturarono nel suo paese attorno al 1850 (in Francia, paese politicamente piu rµaturo, _la crisi ebbe un piu precoce sviluppo e fu convenientemente scon– tata dopo Sédan)., faceva osservazioni analoghe alle nostre: 'Le reve des jeunes prudents aujourd' hui, c' est de vivre,. d' etre pré– fet. J vingt-cinq ans, ou représentant, ou ministre. Le mal n'a fait que changer et se déplacer. C'est ce qui arrive de presque toutes les maladies de l'esprit humain qu'on se flatte d'avoir guéries. On'les répercute seulement, co1nme on dit en ·médecine, et on leur en substitue d'autres '. Dall'ideale del René di Chateaubriand, inazione o abuso del sogno, sentimento orgoglioso del proprio isolamento, erano passati in Francia alla cura molto positiva dei prefetti e dei ministri a venticinque anni. Anche in Italia il vecchio romanticismo delle anime b~lle s1 era· ripercosso nel1a estetizzante malattia dan- f • '.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy