L’Acropoli - anno I - n. 9 - settembre 1945
,394 MEUCCIO RUINI · spirito d'indipendenza è il tratto del carattere svizzero che spiega tutti gli altri'. ~el mito della libertà, alle origini, vi sono molti elementi veri. Come è dei miti fecondi, scaturisce dalle stei,se vi– scere della storia. Ed agisce, anche nelle fasi successive di depres– sione e di smarrimento, col suo tessuto di ricordi e di aspirazioni,' come un continuum della vita nazionale. Stà di fatto che, mentre altri popoli più numerosi e piu forti si sono a lungo piepti, e qualche volta adagiati, ad aperte dominazioni di stati e principi fo. restieri, gli Svizzeri hanno ' sempre ' difeso la loro indipendenza. Anche quando, smarrendo l'antica fierezza, chiedevano aiuto, per le lòro lotte di• pa:rte, a petentati europei. Né mai si so_no assudditati a grandi case e monarchi, che pròmettevano prosperità e vantaggi. L'età eroica s'apre e tutta la storia svizzera si perpetua nella resi- I stenza agli stati monarchici, che cercavano di. assorbire tutto o parte di quel territorio che ~on era ancorà, o stava diventando, la Sviz– zera. Tre zone diverse, tre lotte antimonarchiche. Lotta di comuni forestali, che parlano tedesco, contro i Tedeschi Absburgo-. La Con– federazione è nata cosi, per non cedere a casa d'Absburg,o. Rodolfo è ' uno dei ·loro ', uno svevo del .ramo alsazian~-syizzero. Anch' e~si sono ala_manni, cioè svevi ; ma com_!Jattono fierissimamente la loro consorella d' oltre Reno, la Confederazione sveva, perché sta per Absburgo. Gli interessi materiali èd i traffici (lo ha capito Costanza, che è di qui dal lago) li spingerebbero a' restare uniti con casa d'Austria che si estende ·agli 'sbocchi delle loro vie commerciali, a rio~d I e ad est ; ma vogliono amministrarsi da soli, essere liberi, e _ · si staccano dall'impero. Nel settore occidentale di ciò che' sarà la Svizzera arde un'altra lotta: di paesi romanzi contro i loro pri~cipi romanzi, ~ Savoia. Protagonista è Ginevra, città di mercanti sul lago, piccola I e gioiosa, stretta dai monti della Savoia, che è la clientela, il suo habitat, la patria naturale ; ma gli irrequieti ginevrini, asse– tati di -liQertà locali, non vogliono saperne dei ' lupi ·della monta– gna ', d~i loro bastardi vescovi, dei loro ' cavalieti del cucchiaio ' che li assediano dai castelli vicini, per cogliere èon un cucchiaio quei ' rospi 1el Lemano '. L' odio contro i Savoia è la sp~la della storia di Ginevra (come della città che le somiglia nel nome 'ligure, Genova, e sta sul mare, all'altrq estremo dell'arco e delle ambizio~i sabaude). Per. ~ssere libera 1 Ginevra si separa dalla ima terra; eri- Biblioteca<3inoBianco .-
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