L’Acropoli - anno I - n. 8 - agosto 1945
I • ''- ' ,. -LA. SCUOLA 1 EDUCATRICE DI LIBERTÀ mato' ad alimentare nel ràgazzo quella scinti1la divina_che è l'eticità,. la libertà. Il maestro non è un sacerdote sia pure della pitf nobile· delle religioni : _il mlestro non può e non deve parlare del mero, perché troppe volte non ne· ha la pJieparazione adeguata e pen!hé la. formazione della religiosità deve. essere demandata. all'i~timità della vita familiare e al sacrario delle chiese. Ora mi si permetta una par,entesi, alla quale non debbo rinunziare_ . Ho detto che questa parte dell'educazione deve essere affidata alla fami-• glia. Anche ora dovrei reagire al pessimismo di coloro che vedono la famiglia bacata e rovinante in Italia: ma la protesta_contro questo pes– simisrtio può venire da voi, padri e madri di famiglia, che vivete in un _ paese dove lavoratori déÌle industrie, ,dei. campi è ceti medi vivono– ~ncora in ttna stretta comunanza di abitudini domestiche,che fanno re– sistere la famiglill in tu_ttii ceti. Comunque, se la famiglia fosse in sfa-– celo, il colpo di grazia verrebbe dallo strappare ai genito~i la prima fon!Jazione dei loro figli, perché solo il comune affetto verso i figli,. il comune interesse alla loro vita moralè e materiale tiene uniti i . lègami. familiari. Immorale e antich'.iCa è ogni conç_ezioneche voglia. stràppare i ragazzi ai genitori per educarli meglio. N~ll'Italia edu- ._ cata da Mazzini . al culto. della madre e della famiglia voi 1o\rete _ reagire a tali <;oncezioni di popoli guerrieri e sacerdotali, a .queste · concezioni che; in vista di livellame~ti delle c~scienze, impediscono . alla ;madre di imprimere l'oi:ma della sua spiritualità (quale che essa. si sia, è una spiritùalità in• confrortto al materialismo di certe edu– cazioni e al. conformismo di altre) nei figli, di modellarli c~me vuole_ . il suo affetto. Non è'è · stato, non c'è partito, non c'è chiesa che· possa sostituire, _nell'educazione degli affetti, la famiglia, quella so– cietà il cui capo supremo è una ·dònna ; dove l'uomo~ resta, anche lal culmine della potenza e della gloria, ubbidiente a .chi gli diede la vita, ma, bene piu grande, gli insegnò ad amare. - Se il maestro non è· chiamato a formare la vita religiosa, per-• ché a ·ciò non .è idoneo, non deve, però, ·né compiere atto· né pro• f!Unzi~re parola chè neghi la religione : il maestro che credesse ~i scacciare dal cuote del fancéullo il Dio pei- padri per sostituire ma– gari qualche fantoccio creato da fanatici politici ·sbaglierebbe : sul suolo mosso dalla religione può allignare il fiore della lib~rtà ; dal lioteca Gìi:io Bianco
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