L’Acropoli - anno I - n. 8 - agosto 1945

IL PROBLEMA DELLE AUTONOMIE 341 -il pericolo di_.fa:i:si illusioni. sul fervòre · presunto di '7.ita locale, ~~l cont111butoche questa vita locale potrà ,imrnediatameQ!e dare, sulla realtà s.toricà e .sui grandi modelli· forestieri .. . , Ma ci riman~ - ancora una serie 'di altre considerazioni. Péi un . -~. autonomismo region~le esistono forze capaci di_ assumersi l'onere della dir~zio'ne e per di piu l'onere fiscale? Un'autonomia ehe at– :tenda ·,i fondi dal centro ha qualcosa di comico. Conviene riflettere che se per ·~sempio lé scuòle fossero· restituite agli enti locali, l'it11- Ha meridionale. yerrebbe in. gran parte abbandonata al ~nascente aqalfabetismo. •Ma un problema ancor pi6 grave è. quello dell' esi– stenza i'n loco di uomini . capaci di amministrare e .di governare. Gomé ·sic:iliano conos~o la tragedia della mia isola,. non molto dis- 1 simile da quella de.Ha Sardegna. Quarido :Si parla di oppressione da parte del_ continente si trasferisce in sede mitica un fatto reale del tutto diverso. Tren,t' anni fa l'isola era fiorente perchè sul posto . aveva uomini di valore che vi costituivano una vita economica e - ~ulturale. Palermo era unò ·dei maggiori centri culturali d' Italia : ..uria famiglia~ i Florio, nei suoi due ·primi rapprese~t~nti v_iaveva · accentrato gran parte della vita marinara d' Italia e ~on molta abi– lit,à sapeva esportate ~ mettere in vaÌore i prodotti dell'isola. L'emi– grazione prim·a fu_ori d' Italia e poi in Italia stessa _ha ora spaven– t~sam~nte d~pa~perato di u_omini l'isola. Le città vanno diventando ò grossi borghi senza vera vita,,fotto decade. Ma se voi_andate a Roma o a Milano troverete ·ché gran parte della buroèi:azia dirigente è siciliana e eh~ un notevole contributo alla vita economica della penis?la è dàto da siciliani in_gegneri, commercianti, affaristi d'ogni. genere stabiliti a Milano. Le università e i tribunali del continente son pieni di sicil_iaùi èmigrati dall'isola. Se immaginassimo d1 dover re– fitituire alla Sicilia · tutti questi emigrati nel continente, dovremmo forse com)annare .un consigliere di corte çl' appel~o a•fare il pretore ·in qualche paesino sperduto, e i professori d'unive~sità a insegnare -Qe( licei o a fare i medici còndotti stille Madoriie. Gosi per fa Sar- " degna. ·Qna:1do ero ministro una commissione d'isolani venne a 'chiedermi .che per èvitare che le :cattedre universitarie ~enissero in mani di continentali che non àmano risiedere nell'isola e poco in– . · segnano, io bandissi concorsi riserbati ai soli Sardi. Risposi che di tale ·provvedimento non •c;era bisogno perché i professori sardi delle 1t;>lioteèa Ginq_B1an~o

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