L’Acropoli - anno I - n. 7 - luglio 1945
292 ADOLFO OMODEO stenza di monarchie screditatissime in Italia, in Grecia, nel Belgio ·e il tentativo di resurrezione monarchica in Ispagna, sia~ dovutiaWinfluenza di. una potenza che vorrebbe avere una leva comoda nelle mani per compiere quest'alterazione del volere democratico dei popoli. Può darsi che non sia : ma sospetto o realtà, il risultato politico- è lo stesso. Se i dirigenti di Londra, di Mosca, q1 Washington potessero sapere i piani machiavellici che nei discorsi corren.ti si attribuiscono a loro, le mire finanziarie ed economiche, i complottamenti sangui– nosi attribuiti all' lntelligence Service o ai funzionari di Mosca o ai plutocrati di New York, resterebbero atterriti, e non poco si - preoc;~uperebbe l' opinione pubblica dei tre paesi Jer tali _dis~orsi da retrobottega di farmacia. I quali saranno sciocchi ed i_nconclu– denti, mà sono terribili perché ribàdiscono atteggiamenti d' incom• prensione, diffidenze implacabili, slogans che valgono come motto . d'ordine e segnale d'adunata. Sono essi il preludio di. formaziqni politiche pericolosissime, perché .noi inaspettatamente ce le troviamo di fronte belle e costituite. Ah, refrains di cui si cÒstitui il fasci– smo ! Parole di 9':0ramento che erano _sfuggite ·anche ai piu savi, canzonature bonariamente ironiche di certa democrazia magniloquente e vuota, accentuazioni polemicamente drastiche del momento poli– tico. del· volere e dell'agire fermentarono nel turpe c~acervo di ~a– nalit.à mal digerite della dottrina ~el fascismo. L'ossessione dell'uomo incapace di pensare che si aggrappa alla prima formula che lo af– fascina è una r.ealtà che va perpetuamente vigilata. La· dissoluzione di tali attegipamenti dev' essere perseguita momento per momento se non .si ·vuole aver di fronte, a un certo punto, una follia· collet• tiva come il nazismo. " • Ora in zone d'influenza il processo di formazione di s1mili at• teggiamenti sarebbe inevitabile. La democrazia non nascerebbe vi– tale. I parlamenti parrebbero una commedia architettata da servi venduti a questa o a quella potenza. Non si ravviveranno le vite nazionali. Vivremmo come Sparta nell'età dei Diadochi o Atene dopo ' Focione. Avremmo i danni del vecchio isolamento nazionale, senza la grandezza della prima ingenua prova : avremmo l'intrigo del Grecò.lo invece della grandezza del Maratonomaco. Ogni uomo politico· dovrà fare i conti .con le forze estranee, e anche se~za volerlo apparu;à uomo asservito o all' Inghilterra o alla Russia o· ~gli Stati Uniti. BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy