L’Acropoli - anno I - n. 5 - maggio 1945
·240 IN CORSIVO chio solcò, che sappiamo dove conduce. Bisògna prendere tut!i in parola, esigere ,che· ognÙno accetti le regole della democrazia. Qu'esto còmpit"; è il dovere• di quellà che ho chiamata la classe politica. Vincere la stanchezza e l' amarezza, se si vuole _salvare l'Italia da nuove sventure. · IL SENTIMENTO Dlii TRAGICO. Parrà ~a contraddizione, ma il nostro passerà ai posteri come il piu turpe e il piu inumano dei secoli proprio perché sfornito del seatimento tragico della· 'l!ita, che è cosa ben diversa dalla teorizza- . zione piii o meno pedantesca del destino che ci volge _in mutua funera. Lo ster-' .minato massaçro è. stato possibile anche perché i cuori nostri sono stàti incapaci d'inte1:derne l'infinito o~rore; non hanno, nello spettacolo della strage, su,fterato .it calcolo utilitario dell'uomq impegnato nella lotta, o l' egoismo duro teso alla · propria salvezza o alla salvezza dei propri. . . Innumeri volte mi 0 è capitato_ di constata_re come 0 la generazione che ha se- .· guito da presso la mia abbia ·un'avversione profonda per il tragico, manchi del ... coraggio ' di 'ficcar lo viso a fondo ' dei destini e del dolore rl,ell'uomò. "·È troppo affliggente ", "· ci son troppi morti ", è la risposta comune ali' invito ,ad appro– _fondire il valore di opere tragiche. La stessa· immediatezza delle sciagure pub- . bliche e di guerra favorisce. questa tendenza ad evadere: Dopo l'altro- con/Utto . . . gli uomini s'inebriarono della piii sciocca delle letterature romanzesche. Che cosa . ~ggi essi preferiscano viene attestato dai films piu applauditi' e dai romanzi piii . letti: le còmmediole · a lieto fine, il" sentimentale che sconfina ·nell'erotico, i fatti :crudamente sessuali e i cerebralismi che so{letica~o la loro frigidità, il grottesc<!. Gli uomini che paiono piu implacabili. nell' esigere che la spietata legge della gLLerraabbia pieno corso manèano de!, coraggio di scrùtàre in un personaggio .fantastico la. legge, di dolore che grava sugli. umani e che. ci accomuna ad An– tigone o ad Am/e·to, di raggiungere attraverso· questo scrutamento quella catarsi . eh; per l'u.omo antico poteva essere puramente religiosa:; ma ·che è artistica per– ché trasferisce ~al fatto •psicologico nel cielo dell' eterno, . ed è morale· perché .trasfonde la· nostra persona nell'univer~a umanità, ·e. rivela una vita perenne che 'al dolore dà senso e scopo. . I È perciò venuta meno una Jdrza educatrice, che ·noi anziani sperimentammo . quandp il tormento di Hedda Ga~ler o 'di Nora ci accompagnavano intere gior– . nate, o comprendevamo il fato di Ajace,. colpevole di violenza veis<[gli dei. Per quest'aridità·-~ codar,dia moral~ la generazione attuale àscòl;a indiffe– '. renti, la mort~ di milioni d'uomini;- per quest'ottusità ha, cçmtemplato. lo st~~– . minio che la colpiva èon ·occhi ebeti; come le foche della "novella di Kipling. Una génera;ione di m·aestri che' disçhiudesse il se7ttimeri'to del. tragico alle .nuove generazioni, che facesse apprezzare Eséhilo ~ Shakespeà're, sarelJbe. bene– .. inerita dell'umanità. E un poeta· d~l gr,ande c1:-oresarebbe forse un_salvatote per gli uomini che la guerra ha abbrutiti, sar_ebbe .un nuovo Orfeo .. Omero è stato .fondatore di civiltà, piu e megli~ di tanti profeti teologi e guerrieri, per questa .rivelazion11 del dolore, la, cui ~osçienza è_ il grande sigillo dell'uomo.·. J ,, . Bibliòteça ·Giri6Bianco .. ...
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