L’Acropoli - anno I - n. 5 - maggio 1945

RASSEGNE favore di un'organizzaziqne non dissimile dalla Lega, e un programma di ret-· tifiche territoriali in. E~ropa Ce!)Jrale e i.n Estremo Oriente. Senonché Lippmann non fa la critica dell'idealismo wilsoniano, ma solo di alcµn~ sue errate ma• ., . 1,,.. ni{estazioni; non propone éhe quattro ·potenze- amministrino il mondo, ma solo che la resp~nsahilità finale sia affidata~ coloro.che po.ssono a_gireadeguatamente;. ed egli suggerisce la creazione di gruppi ingranati fra loro entro- un'organiz– , zazione mondia!e, D'altra parte W.elles non manca ·di critrcare l'idealismo wil-·· soniano, e si augura Ùna federazfone di ~(sterni regionali ·entro un'organizzazione . • • I mondiale. Le an,.lisi e l~ conclti_sioni eh~ si trovano Qei due libri non diffe~i-· scono molto l'una dall'a)tra ; e i punti sui .quali i due scrit.tori son·o d'accordo sono in maggior ~umerci° che quelli' sui quali divergono. · Certp, la somi~lianza tra i due libri non appare immediatamente. Lippmal)n, , ha scritto un 'breye·saggio di fil.osofia politica, un la:voro_magistrale _alla maniera.· di Burke;'Mill e. T,?cqueville. \VeUes ci ha, dato i_nvece una lung~ 'conversa-· zione ,•.di ·carattere molto personale. Nella 'forma, riel metodo e nel contenuto· i due libri differiscono enormemente. Lippmann vuol fare saggiamente il suo, piano· per l'avvenire, é comincia con ima inchiesta filosofica, dÒma'ndahdosi per quàl ragione gli Stati Unfti ·si siano lasciati coinvolgere in due gµerre mo~-– dia:li - si11110 s ta.ti cioe costreHi a far la guerra alla Germania, - e il Giap-· • pone abbia ritenuto necessario fare la gueri/1 ali' America. Egli rintraccia la spi~g~zione nel fatto éhe gli Stati Uniti sono parte della comunità atlanticar sono oppositori istin_tivi dell'imp.erialis~o e del colonialismo, ed 'entro la zona del mondo che si a_ffacciasull'Atlantico e sul Pacifico osteggiano ogni conqui– statore e parteggiano per le libertà nazionali'. Egli si- volge quind.i ad,esaminare la comunità atlantica e, piu in suc~intor· quel!~ russa e quell~ cinese. Del_inea la 'politic~ e i progràm.mi che sono ine-· sorabil~ente imposti all'America dalla sua appàrtenenza alla comunjià.atlantica· e dal ·suo interessamento pe~ il Paéifico, e propone un .sistema di fotese regio– nali miranti a mantenere la pace laddove sia veramente minacciata, entro le varie regioni. li còmpito di mantenere la pace spetta ajle grandi potenze, e non ad una organiz_zazion~ mondiale: le grandi potenze .devono. controllare,. ciascuna nella propria regione, le cose per le quali g!i uomini si fanno la guerra:· l'qrganizzazione mon<!iale n·o,n_ può 11veregiurisdizione in merito a queste ma solo, in merito a quelle per le quali. non se la fatino. li principio di autodecisione, _ dice Lippmann, non de~e piu dominare la politica internazionale, perché è prin• cipio disintegratore, addirittura anarchico ; nessuna piccòla nazione deve poter· fare una. politica estera assolutamente indipendente, giacché tale sua indipe~-– denza minaccerebbe la pace del mondo intero. Questi sono i punti principali dell'argomentaziòne di Lippmann. Egli ricorda, che l'America dovette entrare in guerra perché mancò. di ricon~scei'·e in tempo - il suo interesse alla conserva~ione della coqiunità atlantica; che due volte vi, entrò in ritardo, mentre avrebbe potuto salvare _la si~uazione serrza co~battere: che, insomma, 'la Francia ha dovuto essere Hberata nel .1944 perché non fm • ., liotécaGino Bianco· '\

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