L’Acropoli - anno I - n. 5 - maggio 1945

194 ADOLFO OMODEO vincitori a combattere .una condi~ione pr~pizia r..er colpirli nel fianco '. scoperto. In questa ostinazione d'istinto abb~amo un segno caratteristico del serrarsi del popolo tedesco in razzà. · Temo infatti che Hitler~ ., ' utilizzando antecedenti secolari,. sia ·riuscito, piu che· non sf creda nella politica razzistica anche se ha inabissato . nella rovina J il. suo popolo. Infatti, la razza non · è una forrpa obie_~tivadella· biologia, tale da determinare il destino delle stirpi ;- è jnvéce una specie- di • 1 - pervertimento, per cui l' ideale che tiéne insieme ( popoli ·(culto, costumi, opere colletti;e,' tradizioni del passato a cui siriconnettono· i còmpiti del presènte e le aspi~azioni deÙ'avvenire) l'ideale, dico, ·· ., ). . ! . v.iene contemplato e materializzato nel puro fatto .biologico del san-· , guè. s~no all'ossessione che il nostro. Giannoùe riscQÌltrava Ìle1là let---:" teràtura ebraica. per il fatto sessuale, ··i genitali, L prepuzi, il seme: t11tto ciò lo si considera segnato da un ~rclino destino. Le forz~ dell'educazione e del· raziocinio contro un tàl modo di~sèntire soriò deboli, come sempre, contro l'os;iessione. S'incontra l'ostinazione:'. caparbi.a. La razza colpita rigermina come ralbefo potato. Negli anni della persecuzione antiebrai_ca notavo con sorpresa che ti,:a coloro che piu fiaccamente si sd~gna~ano deHe inumane ·leggi erano taluni, ebrei àvvèzzi' a pensare razzialmente. La .cosa in ségg_it6mi apparve ovvia. Noi ci sdegnavamo perché consideravamo-l'umanità univer~a-., 1 •· listicamente, come valore inscindibile. Ma· chi considera se stess~ •. figlio di una_ razza segregata d~ un privilegio, ha frantumato l'Ì.ima– n~tà e non p11ò neppure sdegnarsi. A rigore il topo può àver te~rrore . del gatto, noi poss_ia~o rabbrividire dinanzi· aila tigre o al serpenie,• . ma il terrore cade fµori dalla vita moralè e da o·gni'~entiniento di ?ondanna. Ogni virrcolo di solida~ietà ùma~a, ,cÌi pietà, e p~ eonse- · . . g.uenza ognj_/moto· di condanna, cessa quando si abbia una segrega- zione di natuia, una distinzione di, razza o di specie. · · · ·Rip~to che queèto sentiri :ra;~istico' non è inen~Ìnamènte con• . ' ' nesso con -i fatti. 'biologici; TOa, come ha affermato Benedetto Croce · - e da recente ~a ribadit~ J. H~xley, è. un ·processo .storico 'di cultura, ~ e tale processo, come .sì è , generat~; può anche dissolversi, e non agisce su tutti i Tami dL una stirpè. Fuori' dall' o~~essionè tedesca vivono popoli ,dì stirpe germanica, Olandesi, Sca~,(linavì e' Svizzeri Bibfioteca GiDO B_ianco:.

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