L’Acropoli - anno I - n. 5 - maggio 1945

214 NINO VALERI radiéali, garibaldini, accomunati dalla medesim~ vecchia ostilità contro, , la Triplice (stimata strumento di reazione monarchica e militaresca) e dalla medesima aspirazione (ereditata dalla tradizi_one .internazio- · nalistica del ijis~rgimentci) al dspetto' delle ,nazionalità e· alla libe– razione dei p.opoli oppressi. Eminente in questo gruppo d~ variopinti colori Leonida·. Bissolati, in cui riviveva qualche cosa dello slancio . profetico del Mazzini, t~mperato dall~ modesta discrezione dell'uom~. · La guerra gli appariva strumento· di libertà : non·' magnifico spet– tacolo ', come stimavano i nazionalisti estetizzanti capitanati da En: rico Corradini, ma duro dovere da co,mpiere per promuovere un piu giusto assetto internazionale, fondato sulla solidale collaborazione dei popoli. Sembrava (e sembra ancor ·oggi ai superstiti letterati del ma– chiavellismo) una ideologia nata ,da- inesperienza del feroce m-ondo, in cui il comando, la ricchezza, l'onor-e; la suprema moralità spettano a chi dispone della spada piu_affilata e della capacità di farla pesare. Quanto appariva piu realisticamente polìtico scimmiottare la burbanza guglielmina e bluffare al gioco della gu_errasenza ·l'impaccio di scru– poli umanitari che sembravano già da tempo sfocati, fin da quando. il Bismarck recideva il nazionalismo germanico dai legami con la comunità europa degli stati cristiani ! Vero è che la maggior parte degli interventisti •di sjnistra (e. degli stessi bissolatiani) erano spiriti arruffati, mmorosi e -gesti~'o; lanti, morbidamente fantasiosi : retor'ì ·in sostanza, di una retorica ·convulsionaria: ammantata di posticcio ardore· Ì-o~a~tico. In· questa · scia anche anarchici (Maria Rygier) e sindac;alisti (Alceste de Ai;nb:ris, Corri doni), .nei quali l' internazionalismo .libertari~ si c~mbinò con quello sociale- e con la causa del, Be!gio straziato e della Francia ' patria ideale del proletariato '. La confusiorÌ~ aun:"i~ntò qua.~do ·al . ' . ~ discordante· coro ·si aggiunse· una nuova nota dei nazionalisti; che dopo aver compiuto una rapidissima evoluzione, invocarono (Idea·_ nazionale del 6 agosto 1914) l'intervento cÒntro gli ex-alleati, sfrut– tando tutti· i motivi della propaganda democrati~a, répùbblicà~a,. mas~-. sonica; irredentistica, che _convergessero comunque al trìorifo d~l-loro . scopo, cioè alla guerra (non po_!endo in un campo, netl'altro) desti-, nata a 'dare urià tempera· a questo _fiacco metallo italiano' (Volpe). Cosf anche, seppure eon linguaggio piu- riflessivo e coltivato, i na– zionalisti liberali. (Volpe stesso fra questi), eredi- de( movimento dei BibliotecaGino Bìànèo ,

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