L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945
I ORIENTAMENTI 179 , . britannica di mezzi opportuni, all'accrescimento dell11-,produzione. Ma gravi timori e diffidenze inglesi esistono al riguardo, poiché tale disposizione dipende non solo dalla larghezza di vedute e dalla buona volontà americane, ma da fatti sostanziali. I quali consistono nelle' condizioni e nelle prospettive delle due economie, che purtroppo, in conseguenza di guani? abbilfmo finora esaminato, sono largamente divergenti. Dopo la smobilitazione, i problemi dei due paesi saranno 'diametralmente opposti''· .Per l'America si tr:tta di 'crescere fino alla sua nuova vas.ta produttività ' i, di adeguarsi ali' immenso volume dei ri– sparmi accumulati; per la Gran Bretagna si tratta invece di far fronte con le diminuite risorse alla urgenza di necessità paurose.· È. un diverso potenziai~ produttivo che grava sui rapporti ecorlomici d;i due paesi. I rapporti della Cotton Textile Mission britannica dagli .Stati Uni,ti hanno preoccupato vivament-e. -gli esperti londinesi. La produttività inglese è inferiore a quella statunitense anche ·nelle industrie-base della Gx:an Bretagna: la tessile e la carbonifera 7 • · V' è in Ame~i-ca una piu elevata e moderna industrializzazione, lavoratori piu giavani e piu razionaie organizzazione dél processo produttivo. L'espansionismo americano deriva. da forza di· cose, e una competizione 'anglo-americana sul mercato mondiale. è ine;vitah~le in ·n:iolti. settori. Questo spi'ega le riserye e i diversi atteggiamenti nei due paesi al riguardo di Bretton Woods e dei pro– blemi monetari, come vedremg nei prossimi numeri. II Dacey insiste diffusamente sulla indisÌ!ensabilità di ·una generosa colla– borazione da parte americana: « vi è una pol.itic;a che concilierebbe le ambi– zioni espansionistiche dell'America con il bisogno inglese di esportazioni ad– pizionali. I prestiti. diretti sareb_bero assolutamente .inaccettabil,i per. i,! nostro paese, che già si trova addosso un serio onere di debiti. verso l'estero. Ma un grande ausilio a.I commercio internazionale sarebbe reso da prestiti americani a terzi. paesi non obbligati a spendere l'intero ammontare di essi ili merci ame– ricane ». Si teme che l'America possa difendersi dalla _concorrenza delle na– zioni ' povere' attraverso metodi protettivi, preoccupazione che Io stesso Mor– genthau 5 esprime chiaramente,· nel suo ar,tico_Ioin .difesa di. Bretton Woods. E bisogna ora mettere in rilievo l'altra circostanza che s'accompagna alle precedenti nel ·differen~iare le due econ\imie. ·Anche se- la produttività inglese potra, per mezzo di q_n aiuto americano e di perfezionamenti t,ecnici e sociali, accrescersi, essa trova un limite nell'altro fattpre fondamentale della produtt,i– vità: il nume.co dei produttori. « La popolazione britannica ha già raggiunto il suo m~ssimo e presto segnerà un declino. La popolazione americana ha ancora davanti, nella peggiore ipotesi, 'molti decenni d'incremento ... L'economia ame– ricana ha tuttora una vasta espansione dinnanzi a sé l. •. Invece l'Inghilterra' è in vista della frontiera, •ed una economia pianificata s'impone ~ggi agli occhi di tutti in quel paese, indipendentemente dai principi politici che deformano a priori ogni discussione in materia ie~onomica negli altri paesi (come l'Italia). V'è in Inghilterra un generale 'consenso circa gli obbiettivi'; anche se diffe– renti sono le vedute sulle vie da seguire fer giungervi. 1 Ma !'-intervento dell·o \ F
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