L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

174 GIUSEPPE SANTONASTASO ,elevare nei suoi fini,' che solo la cultura intesa come vita morale .e libertà può realizzare. La massa ha sempre uri orient_am!lnte spi• .rituale, generico. Osserva giustamente il Perticone che lo stato del– l'uomo di massa è • uno stato di tensione : e tensione vuol dire ap– pello alle forze originali, messe in moto senza riferimento e pro– porzione a una scala di valori obbiettivi. Da ciò là necessità di classi, in– ·tase come gruppi rélazionali, capaci di assolvere il còmpito della media– zione spirituale fra i termini estremi. Uno -degli elemen~i di con• trasto nella lotta politica è dato dall'esaltazione, nei tempi moderni, òel mito in opposizione all'utopia: il mito è l'espressione agonistica ,che esaurisce l'individuo in una visuale limitata, l'utopia l'espres- ·sione razionalistica che attinge l'universale. · Una classe politica non deve esaurirsi nei miti economicistici e ;passionali, ma superarsi nella cultura. Perciò vera classe politica ,dovrebbe essere la classe colta, indicatrice dei valori di rinnova– .mento delle nazioni e della umanità. Se la classe politica si esaurisce nella classe dirigente, e que– -sta nei professionisti della politica, noi abbiamo solo il predominio· di interessi particolari,, di preconcetti di gruppi e di ceti. La coin– ,cidenza 'della tecnica e della cultura, delle! classe dirigente e della ..classe politica, dovrebbe essere l'ideale superiore della vita politica. GIUSEPPE SANTONASTASO .Biblioteca Gino Bianco

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