L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

DISCUSSIONI SULLA POLITICA DEL VATICANO 149 ecclesiastiche dallo Stato, ma anche libertà della scuola laica dalla Chiesa! Il trattamento di, favore fatto dal fascismo alla Chiesa e al cat• tÒlicesimo, sol perché forze conservatrici, riportò a galla il bigotti– smo, l'unzione farisaica, tutto il p.uzzo di cristianucci elle il Risor– gimento aveva' spazzato via n_on dico con i pens~tori Ìaici m~ con ~anzoni, Lambruschini, Rosmini. Dall'avvHimentò ·e dalla mortifica– zione cui· la Chiesa ·aveva portato, con se stessa, l'Italia, essa si è risollevata dopo 1'8 settembre. « Si_sono viste, scrive il Jemolo·, pa• lingenesi inattese, che hanno reso· pensosi i piu scettici, i piu ma– levoli verso il clero, i quali hanno dovuto chiedersi se il carisma dell'ordinazione non genèri una forza che può parere sopita e spenta per anni, ma che. ;f manifesta nell'ora scelta da Dio; abbiamo visto Monsignori che giudicavamo ·egoisti, avari, preoccupati solo. del pe• ness~re è di piccole vanità, compiere carità eroil!he, dare il proprio letto, le loro tessere del pane, rischiare la prigione pe~.aiutare sco• nosciuti, che sapevano lontan· da loro per fede reli'giosa e per con• vincimenti ». Ma lo stesso Monsignore che rischiava la vita corre,· passato il• momento eroico, alÌ'arrembaggio (putacaso) del Ministero della Pubblica Istruzione, con risultati, purtroppo, felicissimi. ,Nonostante l'ultima politica antifascista del Vaticano, gravi ac– cuse di fascismo gli sono ancòra .rivolte dalla Russia. Ecco i fatti : il giorno di Natale del 1944 Pio XII pronunziò un messaggio alla radio, Ai popoli del mondo intero, nel q11cale parlò della pace futura ' in questi termini : « L' organizzazione d~Ùa pace non consacri defi– nitivamente alcuna ingiustizia, non comporti alcuna lesione di alcun diritto a detrimento di alcun popolo (sia che appartenga .al gruppo dei vincitori o dei vinti o dei neutrali) ». E, a proposito della pu: njzione dei· crimini di guerra: « Nessuno certamente pensa di di– sarmare la 'giustizia nei riguardi di chi ha· approfittato della guerra per commettere veri e provati delitti ' di diritto comune, ai qual.i le ·supposte necessità militari potevano al piu offrire un pretesto, non mai una giustificazione. Ma se ess~ presumesse di giudicare e punire non piu singoli individui bensi collettivamente intere comu– nità; chi potrebbe non vedere in simile procedimento una violazione deH~ norme che presiedono a qualsiasi giudizio umano ? ». L'Enciclica veniva cosi commentata ~alla Pravda del 31 dicem- -<.

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