L’Acropoli - anno I - n. 3-4 - marzo-aprile 1945

I IL PRETÉSO CAPITALISMO DI STATO NELL'UNIONE SOVIETICA 141 o gestisce direttamente tutte le principali forme di attività econo– mica, e ne riserva a se stesso gli eventuali profitti, è la negazione di ciò che siamo abituati a cònsiderare come capitalismo. Né d'altra parte sappiamo vedere in che cosa questo preteso capitalismo di stato possa differire dal piu genuino comunismo. Non v'ha dubbio ·che i primi comunisti avevano sognato un regime molto divefso da quello di cui vediamo l'attuazione :· un regime in cui" i pr~duttori, associati e sottoposti ad una spontanea disciplina,. lavo– rassero in comune la terra o gestissero officine, dividendo equamente i guadagni. Ma .un tl}le regime è stato possibile nelle comunità re- · ligiose del Medioevo, come nelle .fattorie coloniali organizzate dai gesuiti 'nel Paraguay; come lo è oggi in molte colonie ebraiche della Palestina, cioè in piccole comunità, che vivono quasi isolate ai mar• gini di maggiori economie individualistiche e possono, fino ad un certo punto, bastare a se stesse. Estendere lo stjjsso regime ad un grande stato, abitato da de– cine e centinaia di milioni di uomini, con bisogni complessi e tutti con~atenati fra loro, condurrebbe inevitabilmente alla disorganizza– zione e alla fame. In un regimç comunistico· di questo tipo le comu– nità agricole saranno indotte fatalmente ad instaurare una economia autarchica, producendo ail'interno la· maggior, parte delle derrate e i, _ ,· dei manufatti di cui i suoi m~mbri sentono piu vivo il bisogno e riducendo al minimo gli scambi con l'esterno. Ma i grossi centri minerari e manufatturieri, quando siano tagliati fuori dalle grandi correnti degli scambi nazio~ali' ed internazion~li, quando non abbiano la possibilità di coordinare ed" integrare la propria economia con quella delle comunità agricole e degli altri centri industriali vicini e lontani, sono condannati a una •morte sicura. · - Né miglior fortuna potrebbe avere la soluzione sindacalista, che al principio del nostro secolo ha avuto per un breve periodo larghi consensi, mà poi è stata conipletamente abbandonata, appunto perché .. una completa attuazione del sistema, per cui le ferrovie sarebbero assegnate ai ferrovieri, le miniere ai minatori, le tessiture ai tessili, la terra ai contadini e cosi via, minaccerebbe di trasformare la lotta di classe in una lotta fra le varie categorie della stessa classe lavo- ratrice, :e finirebbe col risveglio appunto e con l' esasperazione di

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