L’Acropoli - anno I - n. 2 - febbraio 1945
I ' I PROBLEMI DELLA PACE 83 . I . guerra gli uomm1 e i popoli che volevan viver_.in pace offersero il fianco all'aggressione. Ben lo sappiamo noiche siam vissuti in Ita- ' ' lia, dové il D' Annunzio, col ritornello della vittoria mutilata, fece prevalere. uno stato d'.animo di nazione vinta. Nei progetti _di ac_e e di sistemazione euro ea e mondiale che t• /?.li~ 11, si vanno ventilando !!Qi_J?_o~pettiamo difetti anal~ghi a_ quelli ~~na/ 01 :pt~ 11111 P~ pace di _Versailles, pur avendo tutti indubbiamente la buona volontà 1 '.i 1Y di non ricadervi. In sostanza si. parla sempre di espedienti diplomatici, di società di nazioni, e di restaurazioni in pristinum di troppe cose. Ora 12Q.i figli della giungla europea, che conosciamo i focolari invasi, e le città distrutte, e la lotta per le supreme necessità della vita, J'!Onabbiamo fiducia nelle le _!!esemplicemente di lomatiche. Sappiamo che se per ipotesi domani si riproducesse la situa– zione 1939-40 si ricadrebbe Iiegli stessi errori. Le nazioni associate, ·malgrado i patti, lascerebbero distruggere la nazione prima aggre.Ìlita, come nel '39 la I Czeco • Slovacchia, e attenderebbero tremanti che l'orda irrompesse entro le loro frontiere. U settlement di tip~ anglosas– ~<!!!_e, che tieIJ.e · insi.eme la comunità britannica, !!Q!!_ basta all'Éuro a c.Q!!!inentale,perché il settlement anglosassone poggia sulla sicurezza _ del focolare che manca ai popoli d'Europa. Sappiamo per esperienza che iJ sistema ~elle s9cietà di stati è i~nte 11erch~é la cu~!_qjia degli interessi supremi <!ella c~iltà mondiale viene affidata alla diP-]9mazia, cioè al~' elemento cht: per professione deve 'custodire gli interessi egoisti~ dell~ varie _E~ioni. La diplomazia è disposta a violare lo spirito fondamentale dei patti, non appena sia in giuoco non dico l'interesse legittimo (perché nessun patto deve· poggiare sul sacrificio senza contropa~tita dei contraenti) ma il comodo e le ambizioni segrete delle diverse nazioni. I fatti sono nella memoria di tutti. La Società delle nazioni non poté fermare -la prima aggressione del Giappone alla Cina, non solo per l' assenza degli Stati Uniti dalla Lega,_ma perché al calcolo· di- ', plomatico un'opposizione armata sarebbe parsa- troppo costosa, e sa• crifizio deplorabile dalla politica interna dei singoli alleati. Certamente sarebbe stata cosa da n1:1llain coiifronto della rovi~a odierna. Tutti noi abbiam presente (è inutile parlare dei. dittatori) l' egoismo del I 1 Laval che legato dai patti di Ginevra veniva in Italia « vendre le \ . ; . . . Negus à, Mussolini », ricordiamo la non dec;orosa ipocri~ia delle san- Biblioteca Git'\o Bianco , :'.1'1~ Mlt~ (l ; .. ~11,~~: L1..
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