L’Acropoli - anno I - n. 2 - febbraio 1945
IN CORSIVO 127 Quanto_dico è rivolto contro coloro che con troppa leggerezza chiedono la sospensione della· libertà di stampa, o un arbitrario controllo di essa, a motivo . della guerra, anche se essi han ragione di levar poi la voce contro l' abuso di quella censura ipocrita che si nasconde dietro il razionamento della carta. Naturalmente insieme con la legge sulla stampa andrebbe definita la que– stione dell'indipendenza della magistratura, e quella dei poteri della polizia. Si rimettan su le leggi della libertà anteriori al fascismo, modificandole quanto è necessario nella nuova situazione. Certamente queste e molte altre leggi organi– che sarebbero' leggi provvisorie, da rivedersi e correggersi dalla Costituente. Ma sono essenzial( per una prima app_rossimativa de!nizione della leg~lità __ e un primo avviamento al costume della libera democrazia. Senza questa prima impal– catura di leggi e di costume non potrà funzionare neppure la Costituente. Si tro– verebbe priva degli strumenti per agire. Ma questo spirito di legalità, che non si limita alla conservazione dei posti e dei privilegi acquisiti, ma si estende all'educazione politica del popolo italiano, non suscita molto interesse nei legalitari della ordinaria amministrazione con cui si sta portando a termine la rovina d'Italia. Non tanto per machiavellici calcoli, quanto per inettitudine e difetto di un' elevata coscienza di libertà : manéa ad essi la coscienza di una missione ben superiore alla custodia di poveri e piccoli interessi, e di piccole ambizioni elettorali. Manca la convinzione del diritto e del dovere di porre senza indugio i fondamenti di una democrazia ope;a comune di tutti i partiti che han combattuto contro il fascismo, e alle cui esigenze debbono rimodel– larsi molti abiti, non sempre democratici, che noi portiamo dalla lotta clandestina. La perplessità di questi uomini e di questi partiti noi la vediamo a propo– sito della Consulta, che dopo tanti mesi non si osa o non si vuole mettere in– sieme. È· evidente 'che, per la formulazione di questi primi abbozzi delle leggi organiche essenziali in forma provvisoria, ·una Consulta sarebbe Utilissima per lasciai- rivelare le forze nuove su cui l' Itali;, può contare per risorgere e per sostituire i burgravi del vecchio parlamentarismo che, quali che siano i loro me• riti stor.ici, sono gli uomini che si lasciarono battere dal fascismo, e dopo ven– t' anni di vita occulta né molto attiva sono usciti fuori e ci sono imposti come guide necessarie nell' ardua impresa di risollevare l'Italia, col risultato di dar tanfo di vecchia muffa alla nuova 1 democrazia. , · Non si capisce perché l'Italia, come la Francia, non debba avere un'Assem– blea consultjva che definisca in limine primo la legalità ancora viva Tiella co-· scienza pubblica, e crei le leggi provvisorie che l' esprimono. Tutti i difetti che queste avessero non le renderebbero peggiori dell'assenza di legge. Il paese si lagna del difetto di. senso politico da parte del governo : della scarsa percezione di ciò che. è urgente, di ciò che è opportuno, della mancanza di provvedimenti che spezzino i circoli viziosi in cui· paion rinchiudersi i mali noftri. I ministri si abbandonano alla prassi burocratica e a tradizioni di gabi– netto, che per troppa parte sono retaggio del ventennio. I problemi che hanno di– nanzi non sono di ordinaria amministrazione, ma di situazioni eccezionali, nei quali il ministro deve assumersi tutte le responsabilità e la burocrazia dev'essere semplice e docile strumento. A tale situazione l'animo di molti è impari per
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