L’Acropoli - anno I - n. 2 - febbraio 1945
I, DALLA STAMPA ITALIANA E STRANIERA 123 Alpi' dagli 'uomini politici aggressivi e violenti' che domani farann-o sentire– il loro peso anche sulla costituzione del governo italiano. Noi sappiamo che– questa distinzione è un'offesa· alla verità storica. (L'Italia Libera, 20 gennaio 1945). La nota aspra di Churchill nei riguardi dell'Italia, è una nota stonata. Non mi consta che l'lt3:lia abbi;;- chiesto di associarsi all'Inghilterra in ' una combinazione politica in Europa'. L'Italia ha chie;to la revisione dello stato innaturale ed illogi_~o di ex i!emica cobelligerante e la sua piena partecipazione– alla guerra al fianco degli Alleati. (Luigi Sturzo, International News Service; riportato da Il Popolo, 23 gennaio 1945). Se vi è qualcuno il quale pensa. che la questione delle nostre frontiere– orientali potrà domani essere posta e risolta senza che si tenga conto di questi fatti (che il popolo jugoslavo, assalito a tradimento dal fascismo, è uscito vitto· rioso dalla guerra], siamo sempre pronti a dirgli che egli è, o un uomo che vive fuori della realtà, o un demagogo, il quale cerca di far dimenticare le sue complicità con l'imperialismo fascista gridando allo scandalo per quelle rovine di cui è corresponsabile .... La 'concezione di politica estera che ispira coloro che ragionano in questo modo (di presentare l'Italia come lo stato cui sarebbe affidata \a funzione di far da barriera contro la 'marea avanzante:da oriente'), è quella di un' Italia che dovrebbe tentar di. risorgere e aprirsi la strada te5• sendo intrighi tra le grandi nazioni democratiche alleate, servendosi della pro– spettiva di un avvicinamento all'Unione Sovietica come d' un mezzo di ricatto . contro le potenze anglo-sassoni e viceversa. (l,talia e Jugoslavia, in Rinascita, gennaio 1945). Noi non contrapporremo, come vogliono i nazionalisti, alle pretese del ma– resciallo Tito su terre italiane altre pretese del pari infondate. Ma vogliam~ ricordare a lui, eroico rappresentante della nuova Jugoslavia, che gli anti{ascisti italiani e gli antifascisti jugoslavi devono lavorare in comune alla costruzione di una nuova libera Europa, che potrà nascere solo se non vi saranno domani né sopraffatti né sopraffattori. (Bruno Pincherle, L'Italia Libera, 9 gennaio 1945). La frontiera orientale deve unire due popoli, non dividerli, e ner suo spi– rito, l'ordine del giorno del Comitato Nazionale giuliano offre il terreno per una feconda collaborazione con la proposta di conservare l'unità della regione sulla base di una larga autonomia amministrativa e di fare di Trieste n em– porio libero a tutte le bandiere e governato da un ente portuario .internazio– nale. (Pietro Nenni, A.vanti!, 11 gennaio 1945). Re Pietro ... sembra essere stato influenzato ancora una volta dal piccolo gruppo reazionario dei • consiglieri di palazzo'· e degli adulatori raggruppatisi attorno a lui nel!' esilio, che furono responsabili delle difficoltà costituzionali- • d' alcuni mesi or sono. Si dice che il re vuole impedire che il suo paese di- /
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy