L’Acropoli - anno I - n. 2 - febbraio 1945

,I 110 EDMOND SCH~RER s'impone l'educazione ch'egli impartirà alla gioventu affidatagli. Lo stesso varrebbe dire che si può portare nello stomaco una -pietra, senza che le funzioni digestive nJ .risentano; é quanto all'i!_!~ocuità della .µedagogia gesuitica, equivale a pensare che un cattivo soggetto possa formare delle persone oneste. Quando un uomo ha presto ri• nunciato a pensare per conto proprio, ed è cresciuto in abitudini d'obbedienza passiva, td ha appreso · a 1 far tacere nell'animo tutte le voci della spontaneità, tutte le esigenze della libertà personale, le ribellioni stesse del senso morale, egli s'è messo nell'impossibi– lità di educare uomini degni di tal nome, cittadini quali oggi lo stato richiede. Il gesuitesimo, lo sappiamo anche troppo, non ha mai ignorato l'arte -d'alleare l'annientamento mis-tico cori .la saggezza mòndana; ma questa saggezza nulla ha di comune con gli scrupoli · della coscienza, l'indipendenza del carattere, le abitudini virili. « Turbavano i rapporti tra chiesa e stato »· sàisse Diderot nel 1762, in occasione del decreto che ordinava l' espulsion~. dell' Or– dine. « Sottomessi, nelle loro case, al dispotismo ,piu spinto, ne er~ho i piu abietti predicatori nella società. Predicàvano al popolo la sot• tomissione cieca. ai re e l' infallibilità .del papa, affinché, padroni d'un solo, fossero i padroni di tutti >~. EDMOND SCHERER I , , BibliotecaGino Bianco

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