L’Acropoli - anno I - n. 2 - febbraio 1945
CHE° COSA È UN'GESUITA 109 di simili precetti ? Che f~rà nel mezz~ di questa spaventosa con- . correnza che sbarra •il passo di tutte le carriere? Per lanciarsi nella Battaglia della vita, non è di troppo Io spirito pi6 s~eglio, il ca– rattere pi6 energico, la volontà meglio temprata, ed è questa v.o• lontà che fin dal noviziat0 viene spezzata nell'istitutore, affinché egli a sua volta la spezzi fin d~ll'infanzia nei suoi allievi ! Sembra che· s'abbia timore che l'uomo si tenga diritto, tanta cura si mette .nel rompergli la ·spina dorsale ! E se tale è l'antipatia tra lo spmto gesmtico e lo spirito mo– derno nelle cose della· vita privata, quale sarà ·nella politica? Il contrasto è qtJ.i cosi completo che diventa grotte~co. Il gesuitesimo non ha mai potuto dissimulare la sua preferenza per il regime as– soluto', le sue affinità naturali con la monarchia di diritto divino, o, in mancanza di questa, cori il cesarismo. La sottomissione, secondo esso, è ·1a prima virt6 dei. cittadini. Lo stato pi6 felice, ai suoi occhi, sarebbe queÌl~ in cui ùn popolo, ,pi6 préocèupato dei propri doveri che <;leipropri diritti, s' impicciasse il meno possibile. della cosa pubblica, e badasse al proprio lavoro. o ai propri affari sotto lo scettro del principe e il pastorale detl'episcopato. Che idillio! Cia– scuno pone il suo ideale dove gli piace. Ma che bizzarra figura viene a fare-l'id~ale del gesuitesimo, con la crocifissione della vo– Io:otà particolare ~ i precetti d'obbedienza passiva, in confronto al mondo febbrile della politica moderna, dove non si sente parlare che di libertà personale e di riv~ndicazioni di diritti, dove l'oppo– sizione adempie la funzione d' un meccanismo del governo, dove l'autorità è ritenuta responsabile, dove il potere si esercita per de– lega, dove la resistenza diviene talvolta un dovere_! Quale abisso tra la concezione gesuitica d~i destini dell'umanità e questo giudizio d'un grande pensatore contemporaneo : « È di rivolta in rivolta, se ---.. ' . si può adoperare questo termine, che le società si perfezionano, che la civiltà. s~ rassoda, la giustizia regua e la verità fiorisce ! » V'è un'objezione che teniamo a prevenire. Si tenterà forte di opporci che la rinunzia del gesuita al prop_rio giudizio concerne "u~icamente .i rapporti con i· suoi superiori, che questo volontario sacrificjo lascia intatta la sua libertà spirituale, che l'uomo, in una · paro\a, può sussistere a fianco del religioso, e che noi non abbiamo quindi alcun diritto di derivare dalla disciplina morale che, il gesuita
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