L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945
78 IN CORSIVO genita di Bonomi abbandona nelle mani della monarchia ! Sarebbe una riprodu– zione dei plebisciti fascistici, di cui noi stiamo pagando il durissimo prezzo. Tutto questo -atteggiamento dei liberali si spiega solo con la paura del co,– munismo, ohe è propria degli elementi conservato_riche vanno prevalendo nel partito liberale. Ma riflettano i liberali che la paura è sempre cattiva politica; fiacca le nostre forze e raddoppia quelle degli avversari. ILS N' ONT RJEN _APPRIS ET RIEN OUBLJÉ. La soluz;ione a quattro della lunga crisi di governo ha svelato una manovra conservatrice-monarchica _cheè troppo grottesca per essere chiamata colpo di stato. È una piccola ipocrisia di diritto costituzionale, con la quale si è venuto meno all' impegno di lasciare in sospeso la questione delle istituzioni. Sì· fecero passare, col bonario consenso dei ministri dell'altra ala, i decreti, con cui Vittorio Emanuel; Orlando e il ,,;ar– chese della Torretta venivano investiti dei pot~ri di una Camera dei deputati ine– sistente e di un Senato in dissoluzione. In. qnesta maniera si ricostituit 'con inno– cente simulazione tutto l'armamentario dello Statuto carloalbertino. /vanoe Bonomi si dimette. La commedia costituzionale comincia. I due buoni vecchierelli.che rappresentano i due rami del Parlamento si recano dal luogotenente a sugge– rirgli di reincaricare l' antico socialista collare della SS.ma Annunziata. Il luo– gotenente, completate le cqnsultazioni in maniera amplissima ( dopo guelli di Bene- , detto Croce chiese i lumi del signor Pinco Pallino lannarone) affidò il mandato all'on. Bonomi. Cosi dal Santo Sepolcro costituzionale irriso da Benito Muss_o{ini uscirono i due vecchietti a rappresentare l' espressione dell'opinione nazionale e della sapienza amministratifa e delle tradizioni italiane. Naturalmente le forze politiche del. paese sono rimpicciolite e in confronto vigoreggia gagliardo il nerbo della corona nell'iniziativa del luogotenente. Coloro che sostenevano che i Comi- tati di Liberazione rappresentassero le vere forze popolfI,ri sono stati denigrati .,1 quali torbidi demagoghi di fronte all' A. C. C. La costituzione carloalbertina è cosi restaurata: a rigore non c'è piu bisogno di ·costituente: al piu si potrà ri- correre a un plebiscito di tipo mussoliniano. Che volete ? Tànta sapienza politica ini richiama a mente gli emigrtttifran– cesi che dopo il 18 brumaio speravano di rimettere tutto a posto e di restaurare i cerimoniali di Versailles e della vecchia corte concedendo al Bonaparte la " manica ". e la spada di conestabile ! V'è però un inconveniente. Invece di allontanare, come speravano, i comunisti dal potere, hann'! ottenuto che questi pesino sul governo per un quart@ invece che per un sesto : sono errori di calcolo comuni a tutti i reazionari. La nivoluzione ha spesso per ostetr~ci i bigo~ti del passato. LA QUESTIONE POLACCA AL PARLAMENTO INGLESE. Il recente discorso del signor Churchill ai Comuni sulla questione polacca è indubbiamente uno dei momenti piu drammatici di questa drammatica guerra : non-esito a met– terlo accanto alle gio;nate del giugno 1940, è ritengo che p~r il grande statista ingle$e il discorso sia stato uno dei piu penosi sacrifizi della sua carriera. P~rché ciò che ha detto esce per m~lti rispetti d~lle tradizioni inglesi, anche se il _con- · BibliotecaGino Bianco
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