L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945

( 77 AB,ULIA. Il partito liberale ha compiuto la fusione col partito democratico liberale. È una manovra con mire elettorali, che ha il vantaggio di dare un maggior contributo di , vo~i ed ha lo svantaggio di legare il partito a una situa• zione· di vieta politichetta locale che per la: tutela e il consolidamento della li· bertà - còmpito esplicito del partito liber~le - dovrebbtt essere epura!a radi– calmente. Il partitq dissimula il dissidio fra la sua prassi e il carattere radicale del· l'insegnamento crociano; si lascia andare a manifestazioni sempre piu retrive e cerca di' ;vitak ogni· contrasto interno fra monarchici e repubblicani rinviando , tutto ·alla decisione del popolo o nell'elezione 'della Costituente o, sec_ondo il piu vivo desiderio di molti, al referendum. ;,. i La posizione mi sembra alquanto strana. Se si può già èriticare come troppo spesso dannoso e per l' -Inghilterra e per il 'mondo il principio degli uomini po– litici inglesi di non assumere nessuna - responsabilità senza la sicurezza dell' ap· poggio dell'opinione pubblica apertamente manifestato, che dire di un partito che , si rifiuia in momenti cosi gravi ( ogni partito deve, per defin,izione, promuovere l'opinione pubblica) di pronunziarsi'sulla questione istituzionale? Non è lecito restare o mostrar di· restare 'perplessi quando si domanda la . / fiducia per dirigere la cosa pubblica. Il problema è semplice e stringente. I, libe· • rali consiglia;,o <Jiconservare la dinastia dei Carignano, sia pu,re nellq persona di Umberto II o di Vittorio Emanuele IV, oppure partecipano del, desiderio vivis– simo in. m,olti di sancire· coll'abolizione della dinastfa e della monarchia la- vo– lontà ferma d'iniziare una nuova vita politica, e di allontanare anche il ricordo ( che invece col' permanere della' monarchia resterebbe viv~ tradizione politica), della corruzione dina,stica ? Per ·i liberali la conservq,zi!!ne di Umberto II o di Vittorio Emanuele IV giustifichereb_be la soissione delle forze politiche che non intendono subire il ri· pugnante matr.imonio " di convenienza " con la monarchia, e che tendono pur èsse àl consolidamento d~lla liber§ii.? Sono decisi come i Francesi il secolo scorso a far. tutte le rovinose esperienze poss_ibili, prima di rassegnarsi alla repubblica? I :f;-ancesi avevano la scusante che· per loro la repubblica coincideva col ricordo del Terrore. Ma noi ? 1 È inutile anche obbiettare : ma che repubblica ci offrite ? - La repubblica sarà quella che creeranno le forze attjve nel realizzarla, cosi come,· è ormai in– dubbio, la monarchia non potrà essere 'altrf che reazionaria, per il fatto che solli ·, 1a reazione può accettarla e, subirla, ed essa opera già reazionariamente. E son sicuro che' nessuno nel partito liberale oserebbe proporre, per la purificazione del• l'istituto che s'intènde c~nservare, il rimedio che pure è stato suggerito da Bene• detto Croc~: il processo di Vittorio Emanuele III a monito per tutti i sovrani- che si sucJ·ederanno al trono. . , · , Anche ,il progetto di' referendum mi pare una scappatoia non decorosa. Il referendum è una forma di democrazia matura, sperimentata da secoli. La terza repubblica francese, fatta esperta dai plebisciti napoleonici, escluse come incosti– tuzionale ogni forma di plebiscito e volle che tutto si compisse attraverso uomini politicamente responsabili. Un referendum con i carabinieri' ch,ela fiacchezza con- / BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy