L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945
RASSEGNE 71 I Lo Stalin, massimo relatore per tutta la situazione dellà Unione Sovietica, avrebbff informato ora il µuovo Congresso. E la illustrazione fu soddisfacente. Nel campo dell'agricpltura, se la coltivazione dei cereali, già spinta fino al mas– simo limite possibile, aveva progredito lenfame.nte, l'allargamento e il progresso delle colture tecniche, della orticoltura, delle colture di mangimi e di foraggi erano stati noteyoli. Meg1io ancora, 'adesso, finalmente 1 l'agricoltur/l russa poteva - dirsi largamente e profondamente industrializzata, come dimostravano le cifre esposte dallo Stalin, concernenti le macchine agricole in funzione ·e-sopratutto la, ·distribuzione delle Stazioni di · macchine-trattrici. La crisi, che si e~a aperta otto anni innanzi nel patrimonio zo~tecni~o, non era ancora del tutto sanata, ma ci si avviav~ ad eliminarla _completamente. Per contro, superbi erano i progressi co~piuti in fatto di trasporti e di comunica– zioni' per. strade 'ordinarie e per via aerea: se nel 1937, si apprendeva ora, gli autocarri e le automobili erano in numero tre volte maggiori che nel 1934, il coefficiente di pr.ogresso, raggiunto· in quell'anno dalla flotta mercantile aerea, era del 1023 per cento al confronfo del 1933 ! ' • Non meno confqrtanti i progressi, segnalati e docm;nentati nel campo del– !' industria pesante e di quella leggera, specie in quest'ultima, per le cui de– ficienze i cittadini russi tanto soffrivano da anni. Ma il Congresso e iI pubblico volel!ano sopra tutto conoscere il pensiero del govemo sovietico ·circa il con• flitto europeo prèssoché, ormai, inscongiurabile, che pareva avanzarsi coine una nuvola nera, gravida di_ tempeste, sull'intero continente. E su questo punto, in sullo scorcio di quello storico inverno 1939, lo Stalin, a nome del suo governo, non ha esitazioni. Egli denunzia, si,nza girar le plirole, i 'paesi aggres~ori della pace in Europa e fuori di Europa: l'Italia fascista, la Germania nazista, il Giap– pone, _che • hanno iovesciato da cima a fondo tutto il siste~a di pace del dopo• guerra'. Egli· indica, specificando, quali sono i\ paesi aggrediti, anche prima che' si sia tirato un solo colpo di fucile: Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, i quali (cosa 'incredibile', egli di'ce). non fanno alcun tentativo di resistenza, non inter• vengono, non si oppongono, se111branocedere, quasi condiscendere all'aggressione che abilmente non attacca tutti in1 una volta, ,ma distingue e isola i suoi bersagli. Ma qqale la politica sovietica ·dinanzi a questo tragico spettacolo? L'Unione Sovietica, spiega lo Stalin, ha concluso patti di vario genere con i paesi minacciati o colpiti dall'aggressione; è fin dal 1934 entrata nella Società delle Nazioni, perché, nonostante le_ sue debolezze, q~esto Istituto le è S!lmbratq 'strumento, sia pu.r d11bole, di pace, atto a frenare lo scatenamento della .guerra'. Ed essa è decisa, non solo a prevenire la guerra, non solo a voler mantenere relazioni di pace e di amicizia con tutti i paesi che manterranno a suo r\guardo gli st~ssi rap· porti, ma altresi 'a· sostenere i popoli vittime di un'aggressione, o che lottano p~r l'indipendenza ·della patria'. Ha l'Unione Sovietica, ha il popolo russo la forza_,la virtu interiore capaci di attuare ques_ta politica? A rispondere a questa domanda, a sciogliere i dubbi even– tuali, è dedicata buoni!- parte della Relazione dello Stalin. Egli' crede che •la nuova società russa abbia tale forza, e per 'parecchie ragioni : perché gli ultimi pro– cessi e le ultime condanne politiche, provocate dall'opposizione, minacciosa e -Bibl(otecaGino Bianco I
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy