L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945
DALLA STAMPA ITALIANA E STRANIERA 61 pòliticamente l'ha avuta nel tentativo di umiliare i comitati di liberaziòne na– zionale .... È evident~ che noi dovevamo reagire a -coteste nostalgie di ritorno al vecchio liberalismo- costituzionale che ci ha portati al stato liberale era strutturalmente una cosa seria, e che· ci I fascismo quando lo porterebbe ai colpo òi stato nelle condizioni attuali di dissolvimento dell'apparato amministrativo . ... ]I senso della crisi è nella lotta dell'Italia dei prefetti e dei generali fasci– sti contro l'Italia dei comitati; dell'Italia che si rifugia sotto le ali protettrici delÌe truppe di occupazione contro quella del popolo; dell'Italia codina contro ( .. l'Italia' democratica. · ... Non aderendo alla soluzione che si tenta attorn.o a Bo- nomi, noi abbiamo voluto indicare ali' opinione pubblica che in questo modo le difficoltà non sono risolte ma eluse. (Pietro Nenni, Avanti!, 9 dicembre 1944). Il discorso di Churchill ai Comuni sulla p;litica estera britannica nei paesi dell'Europa liberata non si legge senza una certa perplessità. Senza quella stessa perplessità che ha fatto astenere dal voto larghi strati dell'opposizione la quale - .com'era logico e evidente - mentre non ha. voluto, votando la. fiducia a Churchill sulle particolari questioni da lui sollevate, mostrare di ~pprovare la versione da lui data degli avvenimenti in Belgio, in Grecia e in.Italia, non poteva d'altro cap'to mettere nemmeno in discussione la possibilità di togliere a Churchill la direzione della guerra, A noi Italiani il discorso di Churchill lascia soprattutto la sgradevole sensazione che il Premier britannico non cono– sca la reale situazione del. nostro paese. Quando Churchill, ancora oggi, mostra di credere_ che la dittatura fascista abbia evitato ali' Italia 'una guerra civile bolscevica' continua certo a farsi portavoce di un motivò tradizionale della pro– paganda fascista, e , nel far ciò, egli spaccia per buono un giudizio storico e politico che, nella coscienza dei democratici italiani e non italiani, dovrebbe oramai aver fatto il suo tempo. Alla bontà del_ fascismo come efficace vaccino contro il 'pericolo rosso ' sarebbe giovevole per l'avvenire stesso della demo– crazia, in Italia e in Europa, che non ci credesse pit'.i.nessuno, tanto pit'.i.che, anche se il signor Churchill mostra essersene dimellticato, nel 1928 Musso-lini neva già assassinato Matteotti, emanato le Jeggi spe.ciali sulla stampa, disciolte le libere organizzazioni operaie, istituito i'l tribunale speciale e mandato in galera i dirigenti dei partiti antifascisti. Aveva, cioè, largamente dimostrato come sia facile e comodo cominciare a parlare della necessità di salvare un paese da. una presunta ' dittatur~ comunista ' per instaurarvi con la viole_.nza una mostruosa dittatura fascista. È ugualmente spiacevole che per Churchill tutto ciò che in Italia non combina con le sue convinzioni e i suoi piani sia •contorsione' ed 'intrigo'. È infatti evidente che noi Italiani abbiamo tanti motivi di gratitudine _vetso la Gran Bretagna e personalmente verso Churchill che noi cerchiamo e cercheremo sempre di non drammatizzare il modo duro e limitato col quale egli usa di parlarci. Ma è altrettanto evidente che gli Ita– liani si sentirebbero un po' pit'.i.rassicurati sull'avvenire della_ democrazia del loro paese se Churchill mostrasse di rendersi meglio conto che la volontà po– polare rimanè pur sempre volontà 'popolare anche se, disgraziatamente, non / /· BibliotecaGino Bianco
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