L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945
• 52 GABRIELE PEPE . , 1/ { / 1 ((I I I ( 1 / ( ~ (I-, , , ,, , ,, 1 ., id, . identità tra reazionari e conservatori : il reazionario, con1e il giaco- bino, è un irrazionalista della politica ; si abbandona a forze irri- v • IJ( flesse come la paura della rivolu;io~e- o l'affetto per una dinastia o v, (I, t •lt)d I I . .t, I t(I pel bigottismo, mentre il conservatore ha una sua razionalità, fatta di statolatria, machiavellismo religioso, - paternàlismo ; complesso di , ideologie tenuto insieme da una valutazione razionale della politica se non della vita tutta. La distinzione di liberali e conservatori è - distinzione che si è venuta facendo nel seno del liberalismo dopo 1 · 11 " 1 la Restaurazione: un bel giorno Guiz~Michelet si SOIJO trovati, I - --· --- -- .ambedue liberali, in due campi ostili come da noi Cavour e d~Aze- gJio. Oggi le differenze fra conservatori e liberali sono, nonostante tutto, assai marcate in Italia dove il liberalismo ha avuto Cavour, De Sanctis, Croce : la confusione dei due partiti mentre giova al <!onservatorismo nuoce al partito liberale. . ' 1,. Già altra volta (in un articolo dell' agosto scorso i~ Dome– nica) ho ricordato un passo della Storia della letteratura italiana del De Sanctis che fissava il çarattere reazionario della monarchia 11 e dello stato venuto su dalla Restaurazione. Mi piace ora ricordare , un altro passo dello stesso autore nella Letteratura d~l secolo XIX , 1. (cap. IX): « Nel secolo XIX non ·c'erano piu certamente le forze gov:ernanti che avevano eccitato la collera di Alfieri, di Foscolo del secolo precedente, non piu clero e nobiÙà: come caste : tutto questo era caduto al soffio della rivoluzione. Pure, finché durarono queste 1 caste bene ordinate, furono un certo contrapposto al volere di un governante assoluto che si trovava di fronte resistenza ed orgoglio: tolte l~ caste di mezzo, quali\ forze formarono la base del p~tere a~ol_p.t,2,perché esso non_ è come campato in aria, ha bisogno' di certi sostegni che costituiscono la società governante ? Ci fu una triplice base. Da una parte i} cle~o stesso che, se non fu piu casta dominante, continuò pure ~ _dominare· avendo in mano l'istruzione, l' educazione, l? censura dei libri e tante altre ingerenze nella se- cietà laicale. Inoltre, !a b~rocrazi_a, qualche cosa di peggio dell'an– tica nobiltà, essa stessa divenuta un privilegio fra le altre forze, con la quale si giunse a contentare una parte della borghesia, ecci– tando la sete non ancora spenta di onorificenze e di impieghi ed a formare una vasta unione di forze dipe:ndenti dal potere assoluto. E finalmente, non una casta, ma quasi una classe a parte, U, I!lili- , BibliotecaGino Bianco I
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