L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945
·' LIBERTÀ INDIVIDUALE ED ECONOMIA COLLETIIVA 21 ' . . individualità provvidenziale di ciascuno. Abolire le differenze tra gli uomini, anche nell'àmbito d'una breve proprietà; è per fortuna cosa . . I w • •• jmpossibile : e per questa parte gli incagli iche la società pone a: certi livellimenti son6 una difesa per i popoli, una r,1.servadi insegnamenti .per elevare la società, nello stimolo dell' emulazione. Se 'si dovesse ,arrivare ad unç1 comunità di cas.erma e di alveare, a una meccanica uniformità, ove fosse imp~ssibile finanche m1har pèr un giorno o ~ per sempre le · dimore, gioverebbe augurarsi la fine del mondo-.. Il compito della_ democrazia è proprio quello di ordinare ad armonia la divina varietà ,degli uomini: t_rarre, direi, un'unità s_in– fonica dalla necessaria diversità dei temi o anzi delle note. E nes– suno vorrà abolire una naturale _scala,dite pure la gerarrhia, se non quella entità che ~ia fissata non dalla competenza e dal merito, ma soltanto dal ~enaro avito! Una gerarchia di ca_pie di adepti, di mae– stri e .scolari, oi esperti e novizi sarà tanto piu efficiente, quauto piu le sue, ragioni siano genuine· e i;ion già stabilit~ per la semplice inerzi 1 a di grandi proprietà private, stabilite dai padri e delle qu~li i figli. godono il frutto. Una gerarchia resa fi's~a dalla con,cezione economica della società nega la libertà iniziatrice dell'u'omo : perciò yuol essere sostituita dalla geràrchia del valòre. - . Gli uomini non sono eguali se n~n come specie : sono natu– rabnente singolari. Perciò è sorto nella loro mente il concetto del– l'eguaglianza degli spiriti nella unità e comunione del mondo. '3oltanto fa fondamentale ineguaglianza e diversità dei singoli crea -dramma– ticamente la continuazione della vita,, che s~ spegnerebbe 'linvec,e nella monotona inutilità di ciò che è identico, ·se ciascuno degli eguali non fosse- capace di produrre _ il diverso· dli- sé. Ma i soste– nitori dell~ libera concorrenza senza scrupoli traggono da questa pre,messa l'equivoca conseguenza che l'ineguagli~nza ec~nomic~ sia ne– cessaria all' attuazione della personalità. E noi non negheremo che in- unç, sta!Iio inferiore della società e in una concèzione matéria– Iistica del vivere ciò sia vero : '(al tempo ferino, quando gli uomini si uécidevano, per pastQ,. la guerra, indirizzando l'uccisione a: scopi • di dominio, fu già un progresso) ; ma la · civiltà con~iste proprio nell'elevare di là dall'egoisnio (principalmente quello economico) le · ragioni dell'emulaziope umana, fondata sull~ lotta del 'vivere. Non siamo· forse passati da ,queUa lotta del vivere che si chiamava can- BibliotecaGino Bianco
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