L’Acropoli - anno I - n. 1 - gennaio 1945

I , • U.BERTÀ INDIVIDUALE ED ''E'CONOMIA COLLETTIVA 15 I unia:no, l'miton0mia e originalità del si~golo, nel cerchio della spe~ie, si ·fa sempre pi6 intensa:, ·sino a 4iven'\are nell'uomo la sua · stessa sòst~nza' spirituaie, Ma appunto questa diversità dell~ : persone ge- nera l'uma'no principfo, dell' eguaglian~a, principio . moralé, giuridiéo e sociale, che non. -&arebbe mai nato se ·i singoli fossero e'guali, giac- • ' ché ·il· puro dato' natuÌ:-l;lleavrebbe• agito da sé come un fatto della màteria.i La :legge e la civìltà sono sempFe-,fatti del,l'uomo~ ,r-5' ' ~q_è p(!r ciascuno la, comJ._!litàdei conviventi che; per 'il, sussistere· d.i ·tale comunità nello spaiio _e n~l fut;;ro, ,esige nel caso e~trerilo che si dice .'della guerra financ&e la vita del socio, a' salvilre gli interessi e l'onore- dello stato. Ora il diritto di cia!!cuno di fronte alla· comunità deve esser valutat~ a·questo limite supremo che chiede in'dìstintamente a: tutti i s,oci, ticchi ·o proletari, la: prestazione ·della vita·· per •lo stato. Di là datl' ammjnistrazione di un:a giustizia codi– ficata, e. tuttavia bene scarsa di fronte alla'. presente eoscienza civile · ' che I~ ÌI_!Yocaassai pi6 yasta : -che cosa lo stato garentjsce come oo:èrispettivo ·di 'questo eventuale' ·sacrificio, tanto pi6 'impegnativo de\ .tributi· che in ogni caso, proporzionalmente, per via diretta o indiretta, sono assai pju gravi ai proletari che non agli abbienti ? I .· .. , Corisente e protegg·e e favorisce ai ricchi la ricchezza, ai 'poveri 'Ia pòvertà: ai primi i[. privilegio, agli altri i disagi e magari la -fame. E· nelle guerre, hon fosse che ·per la ragione deìl numero, il sacri- fioìò è~ sostenuto principalment~ dai proletari, mentre i ricchi pos- · t - sdtld · pi6 facilmente evadere· dai loro doveri, e dal fatto stesso delle ' " gUérre so'gliorio 'poi a~crescere la loro 'ricchezza. Non: basta cl,e _Io{- , r. ha,1 ,_ ( ~•fo.ilt stato dia l'eguaglianza di tç.tii tn_lianzi a un codi·ce: de.ve dare si-t.I::/lta,t~·.1k,1,,? h h, 1 iì',;'~ s.l!t~za'_el~l!_lèhtare' di vita ~ cioè e_g_1:!g~i~z~ e cioè lih~iti è~ono!,i,u,,:. '•e~- : ' miea 'innaBzi ai beni e al lavoro. ' 1 -;-.. 'Tutto ciò non· significa èhiedere ·un'astratta<__egùaglianza, ma'la garenzia ,.sostanzi-aie di quella vita che un uomo è chiamato anch~ . a sacrificare per lei stato. ·Entro i ter~ini estremi di questo rapportò pi'Ìntario ga lo 'stato e l'individuo, a ciasc1mo' deve competere quel. cliè' la sua iniziativa e la sua càpacit'à han procacciato' e sanno. pro- cacciare all'che nè)lo stretto CaIIJ.pO econ;mico : p,urché appunto l~ sÙlt•libera iniziativa non sottragga dal prodotto dell'altrui favoro -in- . d-ividuale: o' dalla ricchezza comune dello stato.' . . . I •• ·,Due principi, di,mque, devdno conjspondersi ::•da- una, parte'lo' I • ' ' Biblioteca Grno Bianco ''

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